Pronti per la Fed?

La settimana appena iniziata vedrà gli investitori concentrati sulla riunione della FOMC del prossimo 30 aprile-1° maggio. Il mercato dà ormai per certo che non ci sarà un taglio dei tassi, che dovrebbero rimanere nell’intervallo 5,25%-5,50%. Cosa attendersi quindi? Come di consueto, abbiamo raccolto le opinioni degli analisti. 

Bank of America



  • La Fed non toccherà i tassi.
  • Gli ultimi dati sull’inflazione non dovrebbero aver dato alla Fed nemmeno la fiducia necessaria a comunicare l’avvicinamento all’inizio del percorso dei tagli
  • Probabilmente l’istituto centrale taglierà dopo giugno, tempistica che riduce la finestra per ulteriori diminuzioni. Questo perché servirà maggior tempo perché la Fed abbia fiducia che l’inflazione stia rallentando in modo duraturo. Inoltre, nella seconda metà dell’anno gli effetti inflazionistici base sono negativi. I prezzi potrebbero migliorare a sufficienza tra oggi e settembre per tenere il meeting di quest’ultimo mese come primo per iniziare i tagli. Tuttavia, gli esperti si aspettano che il percorso di tagli cominci a dicembre. Il tasso terminale è atteso al 3,5%-3,75%, che dovrebbe essere raggiunto nel 2026.
  • Il comunicato stampa non dovrebbe avere troppe variazioni sostanziali. In particolare, potrebbe essere sottolineata l’incertezza delle ultime letture dell’inflazione. Inoltre, la descrizione della crescita economica potrebbe essere modificata da “solida” a moderata”. 
  • Nella conferenza stampa, Powell dovrebbe ribadire che l’economia sta ricevendo uno shock di offerta favorevole in forma di rimbalzo dell’offerta di lavoro. Ciò porterebbe una crescita potenziale ed effettiva più alto mantenendo l’inflazione in calo e una bassa disoccupazione. Dovrebbe poi essere ribadito che l’attuale orientamento di politica monetaria è restrittivo. In sintesi, l’atteggiamento dovrebbe essere “wait and see”.
  • La Fed dovrebbe annunciare il tapering del QT, con un deflusso di Treasury che dovrebbe passare da 60 a 30 miliardi di dollari al mese.

BNP Paribas



  • La Fed manterrà i tassi fermi e gli ultimi dati economici hanno probabilmente tolto dal tavolo l’opzione di un taglio a giugno. Il costo di essere pazienti sembra molto inferiore rispetto a quello di riduzioni anticipate.
  • In conferenza stampa, Powell dovrebbe sottolineare la mancanza di fiducia nella discesa dell’inflazione, preferendo un approccio attendista. 
  • Nel comunicato stampa, è possibile qualche aggiustamento da falco nella parte in cui si parla dell’inflazione
  • Dovrebbe essere annunciato il tapering del QT, con un cap del deflusso di MBS invariato e quello dei Treasury che dovrebbe passare da 60 a 30 miliardi di dollari al mese. 

Nomura



  • I tassi saranno mantenuti fermi.
  • Il comunicato dovrebbe riflettere una valutazione meno ottimistica dell’inflazione e meno fiducia nelle prospettive a medio termine. Il linguaggio della forward guidance dovrebbe essere modificato per riflettere l’asticella più alta per la riduzione del costo del denaro. 
  • Powell potrebbe offrire indicazioni aggiornate sulla soglia che servirà per ridurre il costo del denaro. Le attese sono per un livello più elevato di quello suggerito a gennaio. Nella conferenza potrebbe essere approfondita la possibilità che i tassi rimangano fermi quest’anno, esitando ad escludere esiti più hawkish. 
  • È previsto un aggiustamento del QT, con la riduzione del deflusso di Treasury a 30 miliardi di dollari al mese.

Oxford Economics



  • La Fed manterrà fermi i tassi.
  • Le attenzioni si concentreranno sulle dichiarazioni di Powell e sulle potenziali modifiche al QT.
  • Nel comunicato stampa dovrebbe essere sottolineato il rallentamento dei progressi dell’inflazione. 
  • A Powell potrebbero essere fatte domande in merito alla possibilità di un rialzo dei tassi, a cui probabilmente verrà risposto ricordando la flessibilità della Fed e le relative appropriate reazioni. La comunicazione dovrebbe comunque seguire gli ultimi commenti del Governatore della Federal Reserve prima del blackout period. 

Fonti: ricerche Bank of America, BNP Paribas, Nomura e Oxford Economics

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