26 settembre 2023
Dichiarazioni Goolsbee e Kashkari (Fed) su necessità di tassi higher for longer
- Austan Goolsbee, Presidente della Fed di Chicago, ha detto che il rischio di un’inflazione sopra il target è superiore a quello del rallentamento economico oltre il necessario causato da una politica restrittiva. Per Goolsbee, i tassi dovranno stare più alti per più tempo rispetto a quello che si attende il mercato. Inoltre, è ancora possibile per gli USA evitare una recessione anche se la Fed aumenta i tassi. Tuttavia, i rischi sono molteplici e il percorso è lungo.
- Neel Kashkari, Presidente della Fed di Minneapolis, ha detto che l’istituto centrale statunitense dovrebbe alzare ancora i tassi e mantenerli alti per qualche tempo al fine di riuscire a riportare l’inflazione al 2%. Se poi l’anno prossimo l’inflazione scendesse come atteso, la Federal Reserve dovrà tagliare il costo del denaro per evitare che la politica monetaria sia troppo restrittiva. In successive dichiarazioni, il Governatore della Fed di Minneapolis ha affermato che lo scenario più probabile per l’economia USA è quello di un altro incremento del costo del denaro seguito dal soft landing, anche se c’è una probabilità del 40% che la Federal Reserve debba alzare in modo significativo i tassi per vincere la lotta all’inflazione. In questo scenario, i prezzi resterebbero intorno al 3% ma la fiducia delle famiglie è abbastanza da mantenere elevati i consumi mantenendo le pressioni elevate.
Moody's: shutdown USA verrebbe interpretato negativamente nel giudicare il rating del Paese
Moody’s ha avvertito che uno shutdown negli USA sarebbe un fattore negativo nella valutazione del merito di credito del Paese, in quanto metterebbe in luce la maggiore debolezza della forza istituzionale statunitense rispetto agli altri Paesi con rating alto. Per l’agenzia tuttavia, probabilmente l’impatto economico sarebbe di breve durata, anche se dipenderà da quanto a lungo dura l’evento: se fosse di lunga durata, sarebbe infatti disruptive per l’economia a stelle e strisce e per i mercati finanziari.
BTP: crescono i rischi al ribasso
Gli analisti di Citi si aspettano un ulteriore allargamento dello spread tra i rendimenti del BTP e del Bund a 10 anni. Questo perché ci si aspetta che i rischi fiscali e l’eventuale quantitative tightening manterranno sotto pressione gli asset del nostro Paese. Gli analisti evidenziano che il deficit potrebbe arrivare al 5,5% del PIL, rispetto al 4,5% visto ad aprile. Per il 2024 si potrebbe invece vedere questa percentuale al 3,7%, con rischi di rialzo dell’offerta di titoli di Stato. Inoltre, se si ipotizza che con il rialzo di settembre l’Eurotower abbia concluso il percorso di incremento dei tassi, il focus deve spostarsi sugli altri strumenti di politica monetaria, come il QT. Gli analisti giudicano l’uso di questo tool più probabile rispetto a quello relativo all’incremento dei requisiti di riserva per le banche (ne avevamo parlato qui undefined/1073) Fonte: ricerca Citi
Dichiarazioni Simkus (BCE) su necessità di avvio discussioni su modifiche ai programmi di acquisto di bond
Gediminas Simkus, Presidente della Banca centrale lituana, ha detto che il board della BCE dovrebbe iniziare a discutere sulle modifiche da apportare ai programmi di acquisto di titoli di Stato. Per Simkus, qualsiasi scelta sul PEPP deve essere valutata con attenzione prima di essere presa. Parlando di tassi, l’esponente dell’Eurotower ha affermato che gli attuali livelli mettono l’istituto centrale sulla buona strada per far tornare l’inflazione al 2% entro fine 2025. Lato tagli Simkus è rimasto vago, sottolineando che non si affretterebbe a dare una risposta sulla prossima estate.
Dichiarazioni Muller (BCE) su fine del percorso di rialzo dei tassi
Madis Muller, Presidente della Banca centrale estone, ha detto che non si aspetta altri rialzi dei tassi da parte della BCE e che il periodo di inflazione elevata nell’Eurozona è giunto al termine. Per quanto riguarda il tempo in cui il costo del denaro dovrà restare alto, Muller ha detto che tutto dipenderò dall’andamento dell’economia e dal rallentamento dei prezzi.
Auto elettriche: potrebbe essere Tesla una delle società che ricevono il maggior numero di sussidi dalla Cina
Secondo quanto riportato da Bloomberg, la società che sta emergendo più di ogni altra nell’indagine della Commissione Europea sui veicoli elettrici in Cina è Tesla. La società guidata da Elon Musk avrebbe sembra infatti aver beneficiato dei sussidi di Pechino. Citando i dati di Schmidt Automotive Research, nei primi 7 mesi del 2023 il gruppo avrebbe venduto in Europa occidentale circa 93.700 veicoli prodotti in Cina. Tra i vantaggi di cui avrebbe goduto Tesla figura il permesso statale di possedere le attività nella Nazione senza dover cercare un partner locale per una joint venture, agevolazioni fiscali, prestiti a basso costo e altre forme di assistenza. In settori come biciclette elettriche e cavi in fibra ottica, l’Unione Europea ha scoperto margini di sovvenzione compresi tra il 4% e il 17%.
Buy now Pay later: in USA lo usano soprattutto i consumatori più fragili
In una ricerca pubblicata sul sito della Fed di New York emerge un’interessante tendenza dei piani di “buy now pay later” (BNPL), ossia quei programmi che consentono di comprare un bene o un servizio subito dilazionando il pagamento a rate. Secondo lo studio, il BNPL viene usato “in modo sproporzionato” dai cittadini con un basso punteggio di credito, con più difficoltà ad accedere ai prestiti e con fragilità finanziaria più alta. Oltre a questo, tali programmi sono offerti in gran parte alle donne, ai giovani, a chi con redditi più alti e a persone con punteggio di credito inferiore a 620. Il 33% di persone che hanno usato il piano aveva un punteggio sotto 620, aveva visto respinta una richiesta di credito o era in ritardo con un pagamento nell’ultimo anno. Inoltre, solo il 52% delle persone che hanno utilizzato il BNPL nell’ultimo anno ha dichiarato di essere in grado di reperire 2.000 dollari per un’emergenza. I ricercatori evidenziano che c’è il rischio che questi piani di pagamento contribuiscano all’accumulo eccessivo di debito. Su questo tema, si pensi infatti che solo il 42% di chi usa il BNPL sarebbe disposto ad affidarsi ai risparmi in caso di shock finanziario, preferendo contrarre altri prestiti. Da segnalare infine che questi piani di pagamento consentono ai consumatori di spendere più di quanto non farebbero (20% in più secondo uno studio del 2023 di Berg, Burg, Keil e Puri). Fonte: Fed di New York
Le azioni sotto la lente
- Oppenheimer ha tagliato il target su Bank of America da 49 a 48 dollari
- ENI si è aggiudicata due delle quattro concessioni messe all’asta in Egitto per l’esplorazione di petrolio e gas. Oltre a questo, insieme a BP e Qatar Energy, il gruppo italiano ha ottenuto anche un terzo blocco nel Mar Mediterraneo.
- La FTC ha presentato una causa antitrust contro Amazon, a cui hanno aderito 17 procuratori generali dello Stato. L’accusa riguarda il fatto che il colosso dell’e-commerce avrebbe monopolizzato i marketplace online, attraverso un sovraccarico dei venditori e degradando la qualità per i consumatori. La Federal Trade Commission ritiene inoltre che Amazon abbia una condotta che esclude i rivali, soffocando la concorrenza. Inoltre, il gruppo costringerebbe illegalmente i venditori della piattaforma ad utilizzare i suoi servizi logistici e di consegna per ottenere un posizionamento di rilievo.
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