Il focus sulla ricerca: sale l'attesa per la riunione BCE di settembre, rialzo o pausa sui tassi?

Il focus sulla ricerca: sale l'attesa per la riunione BCE di settembre, rialzo o pausa sui tassi?

Giovedì 14 settembre si concluderà il meeting della BCE con la pubblicazione della decisione sui tassi, il comunicato stampa e la conferenza di Christine Lagarde. Questo meeting mostra una grande indecisione da parte degli economisti, come abbiamo visto dal sondaggio Reuters pubblicato in questo articolo (https://freefinance.biz/market-mover-gli-eventi-da-monitorare-dall11-al-15-settembre-focus-su-inflazione-usa-e-bce/). Al momento della scrittura, le attese del mercato riportate da Refinitiv mostrano una probabilità del 58,42% di una pausa nel percorso di rialzo del costo del denaro. A sostenere questa view sono gli analisti di Deutsche Bank, che in una ricerca sottolineano come l’Eurotower lascerà fermo il tasso di deposito al 3,75% in quanto i dati mostrano una forte trasmissione della politica monetaria e un picco dell’inflazione (anche se lontana dal target). L’Eurotower pubblicherà anche le stime di crescita e inflazione. DB ritiene che le prospettive di crescita a breve termine possano essere tagliate dello 0,5%, portando quelle sul 2023 allo 0,5% e quelle sul 2024 all’1%.

Sul fronte comunicativo, gli esperti ritengono che ci sarà una strategia aggressiva, in modo tale da mettere d’accordo i falchi e le colombe del board e non far pensare ad una fine del ciclo di aumenti dei tassi dopo la pausa. Oltre a questo, l’Eurotower potrebbe fare uso dell’incertezza: visti i recenti shock strutturali e le attese per un mondo più propenso a essi, si potrebbero tenere aperte più opzioni per il percorso della politica monetaria. L’istituto potrebbe inoltre spianare la strada per un rialzo da 25 punti base tra ottobre e dicembre. Anche gli analisti di Societe Generale si aspettano una pausa nel rialzo dei tassi, in modo tale da poter comprendere meglio la situazione economia dell’Eurozona con più dati. Per SocGen una revisione delle previsioni di crescita nel 2024 potrebbe pesare sulle aspettative di inflazione a medio termine (che tuttavia potrebbero non cambiare in modo deciso rispetto alle precedenti).

Le attese sono anche per una continuazione della comunicazione “da falco” della Banca centrale, almeno fin quando non sarà chiaro che il target di inflazione può essere raggiunto entro un certo periodo. La BCE probabilmente comunicherà di essere pronta a fare il necessario perché i prezzi tornino tempestivamente all’obiettivo, in un contesto in cui sono poco probabili i tagli del costo del denaro nel breve termine. Gli analisti di TD Securities vedono tassi fermi a settembre. Gli esperti non si aspettano altri incrementi, mentre un abbassamento del costo del denaro non si dovrebbe vedere prima di metà 2024. Anche TD Securities si aspetta una leggera revisione al ribasso delle stime di crescita del 2023 e del 2024. Ci si attende che il board ribadisca la dipendenza dai dati e sottolinei l’incertezza delle prospettive economiche. In controcorrente le aspettative di Credit Agricole, che vede un incremento dei tassi da 25 punti base nel meeting di giovedì.

Gli esperti ritengono che la decisione sarà giustificata dall’aggiornamento delle proiezioni macroeconomiche. Le previsioni relative all’inflazione headline dovrebbero essere alzate marginalmente, mentre tutte le varianti dell’indice dei prezzi al consumo potrebbero essere rivisti al ribasso per il 2024 (e forse per il 2025). Le stime di crescita potrebbero anche essere corrette verso il basso.


Fonte: ricerche Deutsche Bank, Societe Generale, TD Securities e Credit Agricole

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