08 settembre 2023
Dichiarazioni Williams, Goolsbee e Logan (Fed) su prossime decisioni sui tassi
- John Williams, Presidente della Fed di New York, ha detto che non c’è urgenza di alzare i tassi a settembre, in quanto l’inflazione è in discesa e l’economia in un equilibrio migliore. Tuttavia, non è ancora chiaro se il percorso di rialzi è finito o se serve fare di più per riportare l’indice dei prezzi al consumo al 2%. Williams ritiene che il tasso di disoccupazione possa salire al 4%, anche se non vede l’aumento tipico delle recessioni. Inoltre, ha sottolineato che la politica monetaria impiega un anno o due per avere un impatto sull’economia.
- Austan Goolsbee, Presidente della Fed di Chicago, ha detto che l’economia statunitense potrebbe riuscire a far scendere l’inflazione senza causare una recessione. Goolsbee ha detto che vorrebbe vedere una flessione più grande dei prezzi dei beni e delle abitazioni. L’esponente del board della Federal Reserve ritiene inoltre che si stia avvicinando il momento in cui la cosa da decidere sarà fino a quando mantenere alti i tassi.
- Lorie Logan, Presidente della Fed di Dallas, ha affermato che probabilmente sarà necessario un altro aumento dei tassi, non necessariamente a settembre, per riportare l’inflazione al target in modo tempestivo. Per Logan la flessione dei prezzi è incoraggiante ma non sufficiente, inoltre il mercato del lavoro resta forte. L’esponente del board della Federal Reserve ritiene anche che una continuazione della crescita economica potrebbe portare ad un nuovo rialzo dell’indice dei prezzi al consumo.
USA a rischio shutdown: i possibili impatti sull'economia
Nelle prossime settimane gli USA potrebbero essere colpiti dal “government shutdown”, che prevede il congedo non retribuito di tutto il personale della pubblica amministrazione ritenuto non essenziale. Questo fenomeno avviene quando il Congresso non arriva ad un accordo sui piani di finanziamento entro il 30 settembre, visto che negli Stati Uniti il nuovo anno fiscale parte dal 1° ottobre. Un’indagine di Goldman Sachs citata da Reuters sottolinea che ogni settimana di shutdown ridurrebbe la crescita USA dello 0,2%. Gli esperti ritengono che per superare lo stallo tra Democratici e Repubblicani, dovranno essere fatti dei tagli alla spesa pubblica che potrebbero corrispondere ad un abbassamento del PIL a stelle e strisce dello 0,6%.
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