È troppo presto per cantare vittoria nella battaglia dell’inflazione? Deutsche Bank mette in luce i progressi compiuti nella riduzione delle pressioni sui prezzi, notando che i target sono quasi stati raggiunti sia in USA che in Europa e alla chiusura dello scorso 30 agosto gli swap sull’inflazione a 5 anni per gli Stati Uniti e la Germania hanno chiuso rispettivamente al 2,31% e al 2,04%, livelli che non si vedevano dal 2021. Tuttavia, gli analisti identificano 4 motivi per cui l’inflazione potrebbe ripartire.
Il primo è relativo all’inizio dell’allentamento monetario, con una situazione che dovrebbe continuare allentando le condizioni finanziarie. Questo si sta ripercuotendo sull’economia reale, ad esempio attraverso la riduzione dei tassi ipotecari. In questo quadro, la massa monetaria sta tornando a crescere (anche se da un livello basso).
Fonte: ricerca Deutsche Bank
La seconda motivazione risiede nelle componenti più appiccicose dell’inflazione, causa del fatto che il dato è ancora sopra l’obiettivo. Interessante citare per gli USA la Fed di Atlanta, che divide il paniere in CPI appiccicoso e flessibile. I dati a 3 e 12 mesi evidenziano che è la serie “sticky” a far crescere la rilevazione, mentre l’altra è in territorio deflazionistico. In Europa si ha una situazione simile, con l’inflazione dei beni all’1,4% e quella dei servizi oltre il 4%.
Fonte: ricerca Deutsche Bank
Il terzo elemento riguarda gli shock geopolitici improvvisi, che gli ultimi anni ci hanno insegnato a non poter escludere.
Fonte: ricerca Deutsche Bank
L’ultimo fattore è relativo al cambiamento post pandemia, in cui la politica monetaria ha molto più margine di manovra a causa dei tassi elevati. Al contrario, la politica fiscale ha molti più vincoli visto l’aumento dei tassi reali e la crescita del rapporto debito/PIL. DB ritiene quindi che in caso di shock di crescita futuri, la politica monetaria dovrebbe fornire un maggiore sostegno rispetto al passato. Questo, a seconda degli strumenti usati, avrà un impatto diretto sull’inflazione.
Fonte: ricerca Deutsche Bank