Un interessante studio svolto da Bank of America mostra che l’andamento di gennaio va tenuto in grande considerazione sui mercati azionari, in quanto tende ad essere un barometro per tutto il resto dell’anno. In estrema sintesi: se il primo mese dell’anno è positivo, tende ad esserlo anche l’anno. Al contrario, un gennaio negativo aumenta le probabilità di avere un anno debole. Se si guarda all’S&P 500, gennaio ha chiuso al +1,6%, supportando l’ipotesi degli analisti di una chiusura del 2024 ad oltre 5.000 punti.
Guardando ai numeri dal 1928, quando gennaio ha chiuso sopra la pari, l’anno l’ha seguito nell’80% dei casi con un rendimento medio del 13,2%. Il periodo febbraio-dicembre è risultato in rialzo nel 78% delle volte con un incremento dell’8,7% medio. Pertanto, BofA ritiene che non si possa escludere un approdo del principale indice di Borsa USA tra 5.140 e 5.160 punti.
Un altro motivo di forte ottimismo arriva dal fatto che il 2024 è quello delle
elezioni presidenziali, che
come abbiamo visto ha ottime probabilità di chiudere con il segno più. In questi casi, un gennaio positivo ha portato ad una chiusura dell’anno analoga nel 100% dei casi (11 su 11), con rialzi medi che vanno dal 12% al 16,6%.
Un rischio è però rappresentato dai primi 5 giorni di gennaio 2024, che hanno registrato una variazione negativa: quando ciò accade, l’S&P 500 ha chiuso sotto la pari nel 50% delle volte.
Fonte: ricerca Bank of AmericaCome interpretare queste informazioni? Bank of America sottolinea che quando le condizioni menzionate prima accadono, i rialzi medi per l’anno sono più moderati e implicano una chiusura a 5.000-5.100 punti.
Fonte: ricerca Bank of America