Il prossimo 7 marzo ci sarà l’importante riunione della BCE. Il focus del meeting non sarà tanto sui tassi, che dovrebbero rimanere fermi, ma sulle dichiarazioni di Lagarde e sull’aggiornamento delle proiezioni economiche. Il quadro sarà quindi più completo per avere un’idea sul percorso di taglio del costo del denaro. Cosa ne pensano gli analisti?
Goldman Sachs
- I tassi dovrebbero rimanere fermi.
- Le proiezioni dovrebbero mostrare un taglio del PIL del 1° trimestre allo 0,1% su base trimestrale, abbassando la media per il 2024 dallo 0,8% allo 0,6%
- Le stime sull’inflazione core sono viste in discesa di -0,1 punti percentuali in ogni anno dell’orizzonte di previsione: al 2,6% nel 2024, al 2,2% nel 2025 e al 2% nel 2026. La misurazione headline è invece stimata al 2,3% nel 2024 e al 2% nel 2025.
- Il comunicato dovrebbe ribadire che il livello attuale dei tassi sta contribuendo in modo sostanziale alla disinflazione, che il costo del denaro sarà fissato a livelli sufficientemente elevati per tutto il tempo necessario e che la politica monetaria seguirà un approccio data-dependent.
- Nella conferenza stampa Lagarde dovrebbe ribadire che i progressi sono incoraggianti, ma c’è bisogno di più fiducia che l’inflazione torni al target in modo tempestivo e sostenibile. Inoltre potrebbe aggiungere che sono necessari altri mesi di dati.
Societe Generale
- I tassi rimarranno fermi.
- Le proiezioni di crescita potrebbero essere tagliate allo 0,6% nel 2024, all’1,1% nel 2025 e all’1,4% nel 2026. Le stime sull’inflazione core potrebbero attestarsi al 2,6% nel 2024, al 2,3% nel 2025 e all’1,9% nel 2026. La misurazione headline potrebbe essere prevista al 2,4% nel 2024, al 2% nel 2025 e all’1,9% nel 2026.
Danske Bank
- I tassi rimarranno fermi.
- Le proiezioni sul PIL sono allo 0,6% per il 2024 e all’1,5% per il 2025 e il 2026. L’inflazione headline è vista al 2,4% nel 2024, al 2% nel 2025 e all’1,9% nel 2026. Il dato core dovrebbe invece attestarsi al 2,5% nel 2024, al 2,1% nel 2025 e al 2% nel 2026
- La BCE dovrebbe ribadire il fatto che serve più fiducia nel ritorno dell’inflazione al 2% prima di toccare tassi. Lagarde dovrebbe sostenere che i rischi al rialzo sulle proiezioni dei prezzi sono dovuti all’incertezza in merito alle prospettive di crescita dei salari e sul potere di determinazione dei prezzi da parte delle imprese.
- Gli analisti ritengono che l’Eurotower aspetterà le proiezioni di giugno e i dati sulla crescita dei salari prima di tagliare i tassi.
- Non ci sono motivi per Lagarde di inviare segnali che giustifichino un riprezzamento delle condizioni finanziarie. La reazione del mercato dovrebbe essere contenuta.
Fonti: ricerche Goldman Sachs, Societe Generale e Danske Bank