BCE: le attese per la riunione di settembre

Giovedì 11 settembre la BCE comunicherà la sua decisione sui tassi. Le attese Bloomberg sono per un costo del denaro fermo, in quanto l’istituto centrale sta spettando segnali più chiari su come l’economia sta reagendo al contesto commerciale e all’inflazione ancora oltre il target.

Il rischio principale è identificato negli effetti dei dazi, che potrebbero portare a revisioni al ribasso sul PIL e l’inflazione.

Bloomberg Economics ritiene che gli economisti della BCE rivedranno al rialzo le stime di crescita del Prodotto Interno Lordo del 2025 dallo 0,9% all’1,1%. Per il 2026 la previsione potrebbe essere abbassata dall’1,1% allo 0,8%. Per il 2027 il dato dovrebbe rimanere all’1,3%.

Sul fronte inflazionistico, le proiezioni dovrebbero rimanere al 2% del 2025 e all’1,6% per il 2026, mentre per il 2027 si dovrebbe osservare la rilevazione all’1,7% (precedente previsione al 2%).

Nordea

Fonte: ricerca Nordea
  • I tassi rimarranno fermi;
  • Gli ultimi dati dovrebbero confermare il messaggio che l’istituto centrale è in una buona posizione;
  • Lagarde potrebbe indicare che l’incertezza è scesa grazie all’accordo tra UE ed USA o per la variazione dei tempi previsti per il pacchetto fiscale tedesco. Un messaggio del genere potrebbe portare i mercati a ridurre le aspettative di un altro taglio del costo del denaro;
  • Le proiezioni sul PIL per il 2025, 2026 e 2027 dovrebbero passare dallo 0,9%, 1,1% e 1,3% di giugno a 1,1%, 1,2% e 1,3%. Per l’inflazione headline si potrebbe passare dal 2%, 1,6% e 2% al 2,1% 1,7% e 2%, mentre per il dato core dal 2,4%, 1,9% e 1,9% al 2,4%, 2% e 1,9%.

Danske Bank

Fonte: ricerca Danske Bank
  • I tassi rimarranno fermi;
  • L’accordo tra Stati Uniti ed Unione Europea dovrebbe rafforzare la fiducia della BCE nell’attuale orientamento di politica monetaria;
  • Nella conferenza stampa, Lagarde dovrebbe cercare di limitare le reazioni del mercato;
  • Sul fronte delle proiezioni economiche per il 2025, 2026 e 2027 dovrebbero passare dallo 0,9%, 1,2% e 1,3% all’1,2%, 1,2% e 1,3%. Le stime sull’inflazione headline sono attese passare dal 2%, 1,6% e 2% al 2,1%, 1,7% e 2%. Infine, le attese sull’inflazione core dovrebbero mantenersi al 2,4%, 1,9% e 1,9%.

Fonti: Bloomberg e ricerche Nordea e Danske Bank

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