Fed: cosa attendersi alla riunione di settembre?

Questa settimana le attenzioni degli investitori saranno rivolte alla riunione della Fed (qui il calendario completo). Secondo il consensus, la Banca centrale dovrebbe riprendere il percorso di taglio dei tassi portandoli al 4%-4,25%.

La decisione potrebbe portare del dissenso all’interno del board, in particolare perché i dati non richiedono una riduzione: gli analisti di Bloomberg Economics ritengono che l’inflazione salirà nei prossimi mesi e le condizioni del mercato del lavoro sono migliorate rispetto a un po’ di mesi fa.

La riduzione potrebbe arrivare per via delle minacce all’indipendenza della Federal Reserve e per via del fatto che le aspettative del mercato e della Casa Bianca siano orientate al taglio.

Oltre a questo, il 17 settembre sarà da prestare attenzione anche alle nuove proiezioni economiche e alla conferenza stampa di Powell.

Deutsche Bank

Fonte: ricerca Deutsche Bank
  • La Fed taglierà i tassi di 25 punti base;
  • La Banca centrale potrebbe segnalare che ulteriori riduzioni sono probabili nella restante parte dell’anno. Il punto mediano dell’aggiornamento delle proiezioni economiche potrebbe mostrare un taglio di 75 punti base per il 2025, 25 punti in più rispetto a giugno;
  • La crescita del PIL dovrebbe essere vista all’1,5% nel 2025, al 2% nel 2026 e al 2,2% nel 2027 (da 1,4%, 1,6%, 1,8%). Il tasso di disoccupazione potrebbe essere visto al 4,5% nel 2025, al 4,4% nel 2026 e al 4,3% nel 202 (da 4,5%, 4,5% e 4,4%). Il CPI core è stimato al 3,3% nel 2025, 2,9% nel 2026 e al 2,4% nel 2027;
  • È difficile che la decisione sia unanime: potrebbero esserci 3 componenti del board favorevoli a tagli da 50 punti base, mentre 1 o 2 esponenti potrebbero spingere per mantenere fermo il costo del denaro;
  • In conferenza stampa, Powell potrebbe ribadire la dipendenza dai dati. Il Governatore della Banca centrale dovrebbe evitare di definire “solido” il mercato del lavoro, anche se probabilmente non si mostrerà pessimista, segnalando in particolar modo che parte del rallentamento della crescita occupazionale riflette le dinamiche sul lato dell’offerta. In generale, i toni dovrebbero essere più dovish.

Morgan Stanley

Fonte: ricerca Deutsche Bank
  • I tassi saranno tagliati di 25 punti base.
  • Il punto mediano del dot-plot dovrebbe segnalare 2 tagli nel corso dell’anno. Il PIL potrebbe essere visto all’1,4% nel 2025, all’1,6% nel 2026 e all’1,8% nel 2027 e Longer Run (invariato rispetto a giugno). Il tasso di disoccupazione potrebbe essere atteso al 4,6% nel 2025 e 2026, al 4,4% nel 2027 e al 4,2% nel Longer Run (da 4,5%, 4,5%, 4,4% e 4,2%). Per il PCE core le attese potrebbero trovarsi al 3% nel 2025, al 2,5% nel 2026 e al 2,1% nel 2027 (da 3,1%, 2,4% e 2,1%).
  • Nel comunicato stampa, dovrebbe essere ribadito il fatto che la crescita ha subito un rallentamento nella prima metà dell’anno. La valutazione del mercato del lavoro potrebbe essere più moderata, sottolineando anche l’aumento dei rischi per l’occupazione. Sul fronte inflazionistico, l’istituto centrale potrebbe ribadire che la pressione al rialzo sui prezzi rimane piuttosto elevata, evidenziando anche gli effetti temporanei dei dazi. Per quello che riguarda la crescita economica, la dichiarazione dovrebbe continuare a segnalare un’elevata incertezza. Nelle indicazioni di politica monetaria, potrebbe essere menzionata la valutazione di ulteriori riduzioni dei tassi.
  • Nella conferenza stampa, Powell potrebbe adottare un tono simile a quello di Jackson Hole. Dovrebbero essere sottolineate le preoccupazioni sul mercato del lavoro e sull’inflazione. Il Governatore della Fed potrebbe anche indicare che ci saranno allentamenti graduali, cauti e dipendenti dai dati.

Standard Chartered

Un’opinione un po’ “controcorrente” è presentata dagli analisti di Standard Chartered, che si aspettano un taglio dei tassi da 50 punti base. Gli ultimi dati sul mercato del lavoro hanno segnalato un indebolimento su tutti i fronti. Oltre a questo, i dati starebbero sottovalutando il grado di indebolimento del mercato del lavoro. Tuttavia, sarà difficile osservare ulteriori allentamenti oltre settembre.

Fonti: Bloomberg, ricerche Deutsche Bank, Morgan Stanley e Standard Chartered

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