Un aumento dei tassi potrebbe far scendere i mercati? Dipende

I tassi alti (o più alti) in USA potrebbero non essere una notizia così negativa per il mercato azionario. Per gli analisti di Deutsche Bank, tutto dipenderà dal motivo per il quale il costo del denaro rimarrà alto. Se si dovesse trattare di uno shock stagflazionistico come quello del 2022, allora i mercati potrebbero essere penalizzati. Al contrario, se la crescita economica dovesse restare forte e la riduzione non fosse necessaria (come nel 2023) allora le azioni potrebbero ancora salire.


Fonte: ricerca Deutsche Bank

Guardando nel dettaglio i due casi studio, il primo riguarda l’inizio del 2022, quando la Fed ha alzato i tassi molto più delle attese (il dot plot a dicembre 2021 indicava solo 75 punti base di incrementi, alla fine se ne sono verificati 425). Questo è stato dovuto al fatto che l’inflazione è stata molto più robusta delle previsioni, portando l’istituto centrale ad essere aggressivo per evitare una situazione in stile anni ’70. In questo quadro dunque, il motivo dei tassi alti è relativo all’alta inflazione, non tanto alla crescita. L’S&P 500 ha registrato un -19,4% nel 2022, il calo peggiore su base annuale dal 2008. 

Nel secondo caso, i mercati prevedevano un taglio del costo del denaro a fine 2023. Questo non è accaduto, con la Fed che ha alzato i tassi più del previsto a inizio anno senza ridurli. La posizione hawkish era però dovuta al fatto che l’economia a stelle e strisce si è dimostrata molto più resistente del previsto. In effetti, molti analisti prevedevano una recessione. La stessa Banca centrale aveva previsto un tasso di disoccupazione al 4,6% nel 4° trimestre 2023: alla fine, si è osservato un 3,7%. La crescita era attesa allo 0,5%, ma alla fine ha segnato un 3,1%. Ciò ha portato molti elementi a favore di un taglio del costo del denaro a venire meno, mentre gli investitori hanno rimosso dal pricing il fattore recessivo. L’S&P ha registrato un +24,2%.

Deutsche Bank sottolinea quindi l’importanza di osservare il motivo di un’inflazione alta: guardando al lungo periodo, spesso il costo del denaro è correlato alla forza economica. Dal 2008 e gli anni del 2010 sono rimasti molto bassi, perché l’economia era debole. I tassi reali e nominali erano invece più alti a fine anni ’90 grazie all’economia solida. 

Fonte: ricerca Deutsche Bank

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