In una recente ricerca, BCA Research nota che
negli ultimi 10 anni gran parte della crescita dei profitti del mercato azionario globale è arrivata dagli USA, dove gli utili sono raddoppiati. Non tutte le aziende hanno avuto un buon andamento: quelle che compongono l’S&P 500 rappresentano solo lo 0,01% delle 6,4 milioni presenti negli USA.
Se si esclude il contributo di questa “nicchia”, l’aumento dei profitti scende al 20%.
Fonte: ricerca BCA Research
Per l’S&P 500, l’ultimo decennio è stato particolarmente positivo, perché solitamente l’overperformance non era così rilevante. Se si amplia lo sguardo alle 28 milioni di imprese individuali (idraulici, muratori, freelance, ecc) il loro reddito come quota del reddito nazionale è sceso, nonostante dal 2010 questi individui siano cresciuti di un quarto, sottoperformando. Intanto, sempre dal 2010, la quota di salari del reddito nazionale ha avuto una modesta tendenza positiva. In sintesi, i redditi dei lavoratori autonomi e delle società hanno sottoperformato, mentre le società dell’S&P 500 hanno brillato.
Per il principale indice di Borsa USA, il motivo delle ottime performance arriva dall’avvento del Web 2.0, che tuttavia ora ha fatto il suo corso. Le speranze risiedono nell’AI generativa, ma non c’è ancora un modo evidente per i monopolisti del Web 2.0 di monetizzare questa tecnologia creando un “fossato” intorno ai profitti.
BCA evidenzia due messaggi: il primo è relativo al fatto che
la performance degli utili dell’S&P 500 non è rappresentativa di quelli delle società USA. Questo è rilevante in quanto per il mercato del lavoro statunitense sono più importanti la quota più ampia di aziende che impiegano l’85% della forza lavoro.
Per comprendere la possibile evoluzione del mercato del lavoro, si dovrà quindi monitorare quella dei profitti delle 6,4 milioni di compagnie che non appartengono all’S&P 500 (che risultano in calo).
Fonte: ricerca BCA ResearchIn secondo luogo, le valutazioni relative prevedono che la sovraperformance degli utili dell’S&P 500 persista anche nei prossimi 10 anni. Il mercato azionario USA scambia con un premio superiore al 50% rispetto al resto, trovandosi in un territorio inesplorato.
BCA ritiene che potrebbe essere il caso di sottopesare il mercato azionario USA, privilegiando magari quello europeo. Questo perché sarà difficile che le aziende “superstar” del Web 2.0 lo diventino anche per l’IA generativa. Indizi di sottopesare il settore tech USA e, più in generale, i titoli statunitensi, arrivano dall’analisi della complessità a lungo termine e a quella del premio di valutazione record, la quale richiederebbe un’enorme crescita degli utili.
Fonte: ricerca BCA Research