Gli analisti di JP Morgan evidenziano che quella iniziata da poco sarà una
settimana importante per capire se le attuali valutazioni azionarie siano sostenibili. In particolare, l’evento principale sarà quello relativo alla
riunione del FOMC di domani. Gli analisti ritengono che il mix di crescita economica migliore e inflazione più lenta porteranno la Fed a tagliare il costo del denaro a metà 2024. Per il primo semestre gli esperti vedono una
crescita globale più moderata, accompagnata da un indice dei prezzi al consumo core appiccicoso. Quest’ultima idea si basa sull’inflazione dei servizi sempre alta, sugli aumenti dei costi di spedizione, sulla fine della deflazione in Cina e sul miglioramento della domanda. Pur senza scartare l’ipotesi di
soft landing e quella di forti tagli dei tassi da parte delle Banche centrali, si ritiene che questo scenario sia
ampiamente prezzato, limitando i rialzi di azioni e bond. Oltre a questo, se l’atterraggio morbido non dovesse realizzarsi, ci sarebbe
spazio per ampi ribassi.
Fonte: ricerca JP MorganSe poi l’inflazione sorprendesse a tal punto da spingere il mercato a prezzare altri aumenti del costo del denaro, verrebbero aumentate le probabilità di un hard landing o di una recessione, attualmente molto sottovalutata.
Per quanto riguarda le azioni, le valutazioni appaiono sopravvalutate: le stime per gli EPS sul 2024 dell’S&P 500 sono di 243 dollari, che implica un P/E forward di oltre 20x, sopra la media decennale di 17x. Se si ipotizza una stima di utili per azione più realistica a 220-230 dollari, si ottiene un ratio ancora più alto e compreso tra 21x e 22x.
Fonte: ricerca JP MorganA preoccupare ancora di più gli analisti di JP Morgan è la
mancanza di crescita dei ricavi: ciò significa che per prevedere una crescita positiva degli EPS nel 2024 e 2025 si deve ipotizzare una continua espansione dei margini di profitto.
Un’altra sfida è rappresentata dai rendimenti dei titoli di Stato, con il divario di performance da inizio anno tra azioni e bond governativi che potrebbe portare gli investitori multi asset a ribilanciare i portafogli dalle azioni alle obbligazioni. Restando in tema di bond, la discesa del ratio tra rendimenti del corporate e del governativo potrebbe ridurre l’incentivo per gli investitori ad assumersi più rischio di credito.
A ciò si aggiunge l’aumento dei Money Market Fund, il quale suggerisce che la liquidità rimane attrattiva con rendimenti superiori al 5%. Ciò rende difficile per gli asset di rischio riuscire ad essere interessanti. Perché questo accada, servirebbero almeno 150 punti base di taglio da parte della Fed.
Fonte: ricerca JP Morgan