I debitori USA continuano ad essere in territorio instabile

Il WSJ torna a sottolineare l’instabilità in cui si trovano i debitori statunitensi, in un contesto in cui i tassi rimangono ai massimi degli ultimi decenni. I dati del Bureau of Economic Analysis mostrano che gli interessi pagati in totale dai debitori sui mutui sono saliti del 14% su base annuale. La situazione peggiora notevolmente, con un +50%, sul debito al consumo come carte di credito o prestiti auto. 

L’inflazione che si è accumulata ha portato molte famiglie ad esaurire la ricchezza accumulata nel corso della pandemia. Moody’s Analytics ritiene che il 10% di famiglie con un reddito oltre i 245mila dollari detiene più di ¾ dell’eccesso di risparmio.  

Intanto, l’affidamento alle carte di credito ha portato ad un aumento dei saldi a oltre 1.100 miliardi di dollari nel 1° trimestre 2024, il secondo valore più alto mai registrato dopo quello del 4° trimestre 2023. Il saldo medio di una carta di credito è di oltre 6.000 dollari nei primi tre mesi dell’anno stando alle rilevazioni TransUnion. Tutto questo sta avvenendo in un quadro di tassi ai massimi storici sulle carte, arrivati ad una media annua del 22%: i massimi storici rispetto allo storico che parte dal 1996. Questi valori sono più alti per i creditori con punteggi più bassi. Si pensi che ad un 29% di interessi il pagamento mensile su un saldo medio di 6.200 dollari su una carta di credito sarebbe di circa 200 dollari (stando a Bankrate). La Fed calcola che i tassi di morosità per le carte di credito hanno superato il 3% nel 1° trimestre, i massimi dal 2011

A questo si aggiunge l’aumento dell’utilizzo della formula buy now, pay later, che non compare nei rapporti di credito. Oltre a ciò, il 40% di coloro che avevano richiesto il prestito federale agli studenti non ha fatto il primo pagamento. 

Da notare anche l’aumento delle cancellazioni da parte delle banche dei prestiti auto, arrivate ai massimi dal 2011. 

Fonte: Wall Street Journal

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