Molto spesso tra i vari parametri utilizzati per valutare un’azione compare il dividend yield (o rendimento da dividendo). Questo numero rappresenta il ritorno che si otterrebbe da un investimento in un titolo basandosi solamente sui dividendi pagati nell’anno.
Dividend Yield: come viene calcolato?
Calcolare questo ratio è piuttosto semplice:
Dividendi pagati nell'anno/Prezzo
Se si ipotizzano dividendi stabili, questo valore salirà quando il prezzo delle azioni scende e scenderà al rialzo del titolo osservato. Per reperire i dati, si può guardare ai risultati aziendali dell’ultimo anno, anche se più passa il tempo meno questo valore avrà un significato rilevante. Un’altra metodologia accettata è quella di sommare i dividendi degli ultimi 4 trimestri.
Questo vale più per le azioni statunitensi, in quanto poche società in Italia staccano il dividendo trimestralmente. Inoltre, questo calcolo può essere falsato a seconda dei recenti tagli o aumenti dei dividendi. Per ovviare a questo problema, sempre con riferimento al territorio USA, si può prendere l’ultima cedola annunciata moltiplicandola per quattro. Ciò non ha senso per quelle compagnie che non distribuiscono un dividendo uniforme. In ogni caso, si dovrà sempre monitorare la cadenza dei pagamenti delle cedole per effettuare un calcolo accurato.
Un rapporto da non guardare da solo
Questo valore può essere utilizzato come integrazione nel confronto con altre società, ma non andrebbe mai preso da solo. Questo perché il valore potrebbe essere falsato da un calo profondo nel prezzo del titolo. Se una società ha un rendimento da dividendo troppo alto, si dovrà cercare di capire il motivo. Un rapporto troppo alto potrebbe anche evidenziare che l’azienda osservata distribuisce troppi utili sottoforma di dividendi, evitando di investire in nuovi progetti. Un altro segnale di allarme può essere osservato se una società ha un DY troppo più alto rispetto ai competitor.
Un elemento a cui guardare è anche la stabilità di crescita dei dividendi e la prevedibilità/prospettive del business. Grazie a queste due caratteristiche il settore utility tende a sovraperformare nei momenti di politiche monetarie espansive, visto che i rendimenti delle obbligazioni tendono a scendere.