Le quotazioni dell’oro continuano a rimanere in area di massimi storici, con un rialzo che da inizio anno si sta portando nell’ordine del 21%. Gli analisti di Bank of America ritengono che ci siano principalmente due ragioni per mantenere la positività sul metallo giallo: la prima è relativa al fatto che è un hedge per le azioni, in quanto presenta la minore correlazione con l’S&P 500 di quasi ogni altra asset class. Oltre a ciò, funziona come rifugio quando l’inflazione riaccelera o la crescita economica rallenta.
Fonte: ricerca Bank of America
Il secondo motivo per mantenere la positività è relativo agli acquisti record delle Banche centrali, che negli ultimi anni hanno comprato oltre 2.100 tonnellate del prezioso. BofA nota che i modelli che si basano sui tassi reali USA per spiegare i prezzi dell’oro sono falliti: se però si inseriscono gli acquisti degli istituti centrali, il modello torna in linea con le quotazioni.
Gli esperti ritengono che una discesa dei rendimenti potrebbe innescare l’entrata nel mercato di altri investitori, mantenendo le quotazioni tra i 2.500 e i 2.600 dollari l’oncia.
In generale, la preferenza di BofA va agli ETF fisici rispetto a quelli sulle società minerarie, i quali sono più utili per un’operatività di breve termine.
Fonte: ricerca Bank of America