Il focus sulla ricerca: Apple e il nuovo iPhone, quale impatto sulle azioni?

Il focus sulla ricerca: Apple e il nuovo iPhone, quale impatto sulle azioni?

Dall’inizio dell’anno, le azioni Apple hanno messo a segno una performance nettamente positiva, avanzando del 44,59%. In generale le attese degli analisti censiti da Refinitiv sono positive, con 11 giudizi “strong buy”, 20 “buy”, 11 “hold” e 1 “sell”. Il target medio a 12 mesi è di 200,68 dollari, il 6,82% in più rispetto alla chiusura del 31 agosto. Per la società, la data da segnare sul calendario è il 12 settembre, quando nell’evento “Wonderlust” verrà presentato il nuovo modello di iPhone. L’occasione sarà fondamentale per i ricavi di Apple, visto che oltre il 50% deriva dalle vendite di smartphone. Le attese sono per un lancio di quattro modelli dell’iPhone 15. Oltre alle novità di carattere tecnico come i nuovi chip, il miglioramento della RAM e della fotocamera, un cambiamento importante dovrebbe arrivare dalla porta di ricarica, con la Lightning che ha caratterizza i prodotti Apple sostituita dalla canonica USB C.

Nel corso dell’evento potrebbero poi essere presentati nuovi dettagli sul Vision Pro, un miglioramento dell’Apple Watch, delle AirPods e dell’iPad mini. A livello di risultati trimestrali gli effetti non si dovrebbero vedere troppo, in quanto ci dovrebbero essere 9 giorni di spedizioni (ipotizzando l’avvio 10 giorni dopo l’evento) prima della fine del 4° trimestre fiscale del gruppo (30 settembre 2023). Inoltre, nel primo periodo ci potrebbero essere dei rallentamenti nelle consegne. Un’analisi interessante sulla relazione tra le azioni Apple e il lancio dei nuovi iPhone è stata svolta da Bank of America. Secondo gli esperti molto dipenderà dal pricing dei nuovi modelli, dal timing e dalla cadenza di lancio. Per quanto riguarda i prezzi, BofA si attende due scenari: un prezzo uguale a quello degli iPhone 14 o un aumento della versione Pro lasciando inalterato quello dei modelli base. Per quanto concerne le azioni, gli analisti prevedono che si verifichi una flessione dopo l’evento, seguita da un recupero del titolo nei 30-60 giorni successivi.

Questo sarebbe in linea con quanto successo negli anni precedenti. L’immagine mostra come a 60 giorni dalla presentazione solo nel 2008, 2012, 2016, 2018 e 2022 si sia registrata una performance negativa del titolo. Fonte: Refinitiv, ricerca Bank of America

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