06 ottobre 2023
Approfondiamo ulteriormente la tematica dei bond con la ricerca di TS Lombard in cui è stata analizzata la possibilità di ulteriore rialzo o di ribasso dei rendimenti. Un ingrediente per far sì che i rendimenti dei bond continuino a salire è che continuino ad esserci sorprese economiche positive, in quanto il mercato continuerà a prezzare meno tagli ed eventualmente più rialzi del costo del denaro. Un altro fattore identificato dagli analisti è il “momentum trading”, che se i dati continueranno a battere le attese continuerà per un po’. In questo scenario, ipotizzando PIL e inflazione al 3% medio nei prossimi 10 anni e che gli investitori debbano essere compensati per crescita economica, prezzi e premio a termine, i rendimenti del decennale potrebbero arrivare a oltre il 6%. Un’altra stima indica che gli yield potrebbero invece salire al 6,5%. Questo risultato è stato ottenuto componendo una serie di tassi forward a 1 anno per comporre il rendimento atteso a 10 anni, aggiungendo un premio a termine (in questa sede non approfondiremo i calcoli che hanno portato al risultato).
Arriviamo allo scenario opposto. I rendimenti potrebbero infatti scendere nel caso in cui l’inflazione continuasse a sorprendere al ribasso. In questo caso verrebbe meno la necessità di altri rialzi dei tassi e i tagli potrebbero arrivare poco dopo il picco. Un altro fattore che potrebbe contribuire al rialzo dei bond, anche se giudicato sempre meno probabile, è l’avvio di una recessione. Da segnalare anche che si potrebbe verificare un forte rimbalzo nei prezzi delle obbligazioni, visto che il mercato dei Treasury è in ipervenduto. In questo quadro, i rendimenti a che livelli potrebbero arrivare? TS Lombard sostiene che i rendimenti del decennale possano arrivare al 4,75%. Il dato potrebbe scendere al 3,5% in un’ipotesi di recessione, 200 punti base di taglio dei tassi da parte della Fed e nessun rialzo fino al 2026.
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