Il focus sulla ricerca: il pericolo di recessione in USA è veramente scampato?

Il focus sulla ricerca: il pericolo di recessione in USA è veramente scampato?

Il pericolo di recessione negli Stati Uniti è veramente scampato? Negli ultimi mesi, abbiamo visto come molti esponenti della Federal Reserve ed economisti considerino sempre meno probabile un evento recessivo negli USA. Su questo tema, è da segnalare una ricerca Citi particolarmente interessante è stata effettuata da Citi prendendo in considerazione i 5 eventi storici dal 1965 in cui si è verificata una disinflazione salariale. In tutti i casi, per uscire dall’alta inflazione e dalla rigidità del mercato del lavoro si è dovuto vedere un forte aumento della disoccupazione e si è verificata una recessione. Senza soffermarci sulle modalità di calcolo che hanno portato alla loro identificazione, i periodi sono: 🔹Dal 4° trimestre 1972 al 4° trimestre 1975; 🔹Dal 2° trimestre 1981 al 2° trimestre 1987; 🔹Dal 2° trimestre 1990 al 1° trimestre 1993; 🔹Dal 3° trimestre del 2000 al 4° trimestre 2002; 🔹Dal 1° trimestre 2007 al 4° trimestre 2009.

I calcoli di Citi mostrano che la crescita dei salari USA si trovi tra i 4% e il 4,5%, inferiore di circa l’1% rispetto ai massimi ma ancora oltre il 3%-3,5% giudicato come zona di confort della Fed (ottenuto sommando il target della Fed del 2% e la stima sulla crescita tendenziale della produttività del lavoro all’1-1,5%). Negli episodi analizzati dal 1965 in cui la crescita delle retribuzioni è calata significativamente, si è registrata una flessione media dei salari del 2,1%: in linea con quanto dovrebbero scendere ora dal picco. Oltre a questo, il tasso di disoccupazione è cresciuto di 2,7 punti percentuali. Una prova del fatto che neanche questo ciclo è diverso risiede nel fatto che l’inflazione dei servizi non abitativi (non-shelter), legata alla rigidità del mercato del lavoro, è migliorata in modo limitato: ciò potrebbe significare che “gli elementi più dolorosi e impegnativi del processo di disinflazione potrebbero restare in sospeso”.

Inoltre, per la Federal Reserve c’è il rischio che la rapidità della crescita salariale si radichi nelle aspettative dei lavoratori per futuri aumenti di stipendio, confluendo in ultima analisi nei prezzi. Citi nota che quando ciò accade, le Banche centrali faticano a riprendere il controllo dell’indice dei prezzi al consumo. Sebbene lo scenario di base degli analisti sia dunque per una recessione nel 2024 per gli USA, alcune caratteristiche peculiari del ciclo in corso potrebbero portare ad una conclusione unica rispetto agli ultimi 50 anni, favorendo dunque il soft landing. Fonte: ricerca Citi

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