Il Portafoglio in Certificati di Alessandro Pavan – 27.05.2021

Settimana monocromatica sui mercati, con Dax e S&P500 che tornano vicini ai loro massimi storici e il solo NASDAQ che sembra un po’ più in sofferenza ma si riporta comunque sopra i 13.500 punti. Nella giornata odierna riacciuffa i 25.000 punti anche il nostro FTSE MIB e credo che se dovesse confermare il livello potrebbe aprirsi la via ad un deciso rialzo.

Positività sul mercato italiano che mi porta ad inserire in portafoglio un certificato, DE000UE7HQM0, segnalato la settimana scorsa su un basket di industriali del nostro listino: Leonardo, Ferrari, STM.

Con STM worst of a -6% dallo strike, Leonardo a -4% e Ferrari a +1,5% il certificato si acquista ampiamente sotto la pari a 903€. Il flusso cedolare è pari allo 0,85% mensile per un rendimento annuo del 10,20%. Le barriere al 65%degli strike sono poste su livelli tecnici su cui faccio fatica a rivedere questi tre sottostanti.

L’operazione può avere un duplice scopo, a seconda del movimento del prezzo. Essendo la prima data autocalldisponibile il 22.03.2022 potremmo puntare a:

  • liquidazione nei prossimi mesi in caso di salita importante dei titoli che farebbe salire il prezzo del certificato, ottenendo quindi il flusso cedolare incassato fino al momento della liquidazione più la differenza tra prezzo di acquisto e di vendita;
  • in caso di rialzo moderato o di lateralità, puntare all’autocall di marzo 2022 con un rendimento pari a 85€ dati dallo stacco di dieci cedole mensili più 97€ di capital gain, per un totale di 182€, che sui 903€ investiti corrispondono al 20% in dieci mesi (24,18% annualizzato).

Qualora invece i sottostanti non dovessero salire e non centrassimo l’autocall alla prima rilevazione utile, rimane comunque un ottimo connubio tra rischio e rendimento vista la solidità dei tre sottostanti e i livelli di prezzo di strike.

Per quanto riguarda invece il resto del portafoglio, torna a salire in modo deciso la performance globale, che si porta al 7,55%. Il mese di giugno vedrà lo stacco cedola su parecchi prodotti e potremmo vedere il rendimento salire ulteriormente.

Entrando nel dettaglio, vorrei porre qualche riflessione su alcuni prodotti. Spesso mi viene chiesto di liquidare dei certificati acquistati sotto la pari perché hanno già raggiunto un buon livello di rendimento. Ma questo modus operandi non ci permette di ottenere il massimo profitto dal prodotto. Vediamo qualche caso concreto:

  • DE000VQ2DQW4: con Carnival e TripAdvisor ormai lontani dallo strike, l’unico titolo sotto osservazione rimane Lufthansa. Il certificato è di tipo athena, quindi non prevede un flusso cedolare costante ma solo un premio al rimborso. Il prezzo è oggi pari a 123,50€ e al mantenimento di questi livelli andrebbe in scadenza il 9 giugno, con un rimborso di 125€. Venderlo oggi vorrebbe dire rinunciare ad un punto e mezzo di rendimento ma potenzialmente anche a molto di più. Mi spiego meglio. Se Lufthansa dovesse scendere e non scattasse il rimborso, alla prossima osservazione il premio sarebbe del 50%, quindi con una discesa di Lufthansa il prezzo potrebbe addirittura salire anziché scendere, andando a scontare il maggior flusso di cassa futuro. Dall’inserimento in portafoglio il prodotto ha reso oltre il 37%, bisogna avere il coraggio di lasciar correre anche i profitti, non solo le perdite come spesso accade;
  • DE000VQ7BPL2: discorso molto simile per il single stock su Moderna. Riportatosi oggi vicino alla pari e acquistato da molti, compreso il mio portafoglio, ampiamente sotto la pari, potrebbe vedere l’autocall ad ottobre con l’incasso di due cedole per un totale del 5,16%. Qualora il sottostante dovesse continuare a salire, il prezzo tenderà inevitabilmente a 103/104 ed uscire ora significherebbe perdere tale rendimento.

Le uniche occasioni in cui conviene uscire in anticipo da un prodotto sono quelle in cui si sono realizzate operazioni speculative di breve termine o dove il profitto residuale al mantenimento in portafoglio è talmente limitato da rendere irrisorio il beneficio.

Potrebbe essere un esempio il DE000UE375T7 su pagamenti digitali, ma con Square e Nexi che ballano vicino al prezzo di strike, non vale comunque la pena liquidare prima, nonostante il prezzo sia vicino a quello di rimborso. In caso di discesa di uno dei due nei prossimi giorni, infatti, il certificato rimarrebbe attivo e sarebbe un peccato essere usciti, considerando anche l’acquisto a 93€ oltre al notevole flusso cedolare. In caso di autocall martedì prossimo, valuterò la sostituzione di questo prodotto con il nuovo emesso da UBS sugli stessi sottostanti in base al prezzo che avrà al momento della liquidazione.

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