21 agosto 2023
In una recente ricerca, Goldman Sachs evidenzia i miglioramenti della componente inflattiva negli ultimi mesi. Tuttavia, viene messo in luce come i dati sul CPI di giugno e luglio tendano a sopravvalutare il rallentamento della misurazione core e dell'aggregato core dei servizi al netto della componente abitativa. Gli analisti identificano i motivi di questo nel fatto che la stagionalità residua ha distorto verso il basso i numeri dell'inflazione. I fattori stagionali potrebbero implicare aumenti dei prezzi eccessivi che hanno distorto l'inflazione core seasonally adjusted per circa 10-15 punti base a giugno e luglio. Per la restante parte del 2023, la distorsione stagionale avrebbe invece la possibilità di aumentare il dato di fondo dell'indice dei prezzi al consumo. Da ottobre inoltre, la componente dell'assicurazione sanitaria subirà un netto rialzo con i nuovi dati degli assicuratori sulla redditività. L'inversione di tendenza potrebbe essere dal -4% al +1%, vale a dire 4 punti base in più al mese sull'inflazione core.
Pressioni al rialzo potrebbero arrivare sui servizi core senza la parte housing per via dei servizi sanitari e di istruzione: 🔷Su base annuale, il PCE dell'inflazione sanitaria potrebbe passare dal 2,2% al 3,3% a metà 2024, arrivando al 2,8% a fine 2024. 🔷Per l'istruzione è invece atteso un aumento dello 0,7% al mese ad agosto e settembre. Nei prossimi 6 mesi, gli analisti si aspettano un aumento dell'inflazione da una media trimestrale di 14 punti base a una di 46 punti base. Le previsioni evidenziano anche una continuazione nella diminuzione di altre aree del dato core. 🔷La componente sui servizi abitativi (shelter) dovrebbe rallentare intorno allo 0,4% al mese nel 4° trimestre 2023, proseguendo la flessione fino al 2024. 🔷L'inflazione dei beni potrebbe scendere grazie alla contrazione dei prezzi delle auto. Quest'ultima componente potrebbe scendere del 10% entro fine anno. In generale, il ritmo di aumenti dell'inflazione core "dovrebbe restare sensibilmente al di sotto del ritmo di inizio 2023".
Gli analisti si aspettano che il rallentamento previsto sia sufficiente al FOMC per decidere che un rialzo dei tassi a novembre non è necessario.
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