In USA, l’inflazione di maggio ha sorpreso in positivo.
La rilevazione headline si è attestata al 3,3%, sotto le attese degli analisti censiti da Reuters e il precedente 3,4%. Per quanto riguarda la variazione
core, è stato
registrato un 3,4% su base annuale, meno del 3,5% stimato e del precedente 3,6%. A livello di singoli componenti su base mensile, i prezzi del cibo sono cresciuti dello 0,1%, quelli dell’energia hanno registrato un -2%, quelli dei veicoli nuovi un -0,5%, quelli delle auto e camion usati un +0,6%, quelli dei vestiti un -0,3%, quelli delle commodity sanitarie un +1,3%, quelli abitativi (shelter) un +0,4%, quelli dei servizi di trasporto un -0,5% e quelli dei servizi sanitari un +0,3%.
Gli analisti ritengono ora che servirebbero un altro paio di mesi con dati positivi per far tornare il taglio dei tassi a settembre in gioco. Per ora, Refinitiv segnala che la prima riduzione potrebbe arrivare proprio a settembre, con il 69,5% di probabilità. Positiva la reazione del mercato: il future sull’S&P 500 registra il +0,71%, quello sul Dow Jones il +0,53% e quello sul NASDAQ 100 il +0,88%. Il rendimento del decennale segna il -2,53%, al 4,29%.