USA: l'inflazione fatica a scendere per la componente abitativa
13 maggio 2024

Chi si occupa di statistica al Governo usa i canoni di locazione mensile per capire quanto pagano gli inquilini per affittare una casa o un appartamento e quello che in teoria un proprietario pagherebbe per affittare la sua abitazione.
Tre anni fa gli affitti di mercato sono aumentati a causa della domanda anomala di spazio creata dalla pandemia, dalla crescita del reddito e dalle scorte basse di case. A febbraio però, la crescita degli affitti su base annua è scesa del 3,4% grazie alla maggiore offerta e all’incremento più moderato dei redditi reali. Considerando che solo pochi contratti di locazione si rinnovano ogni anno, le variazioni degli affitti si riflettono sui dati con un certo ritardo. Considerando tale lag, il rallentamento era atteso da fine 2022. Tuttavia questa flessione è stata più piccola di quanto atteso (dall’8,2% di un anno fa al 5,6% a marzo).
Perché il dato complessivo torni al 2%, l’inflazione dei servizi non abitativi deve scendere dall’attuale 3,5% a meno del 3%, mentre quella degli alloggi deve passare a circa il 3,5% dal 5,8%. Se ciò non avvenisse, i tassi rimarrebbero a questi livelli per più tempo.
Alcuni esperti non credono così tanto che la riduzione della componente abitativa possa ridurre l’inflazione quanto previsto: questo in quanto gli affitti sono sensibili a salari e redditi, che restano elevati.

Fonte: Wall Street Journal
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