Il Wall Street Journal nota che si sta verificando
un’anomalia sulla curva dei rendimenti USA. Questo fenomeno, in cui i rendimenti dei Treasury a breve termine superano quelle di lungo periodo, ha quasi sempre anticipato una recessione dell’economia: questo è avvenuto in tutte le 8 flessioni statunitensi.
L’inversione attuale è in atto da circa 400 sedute di trading, con l’economia che risulta ancora solida. Dal 1968 ci sono voluti dai 9 ai 24 mesi prima che una recessione si materializzasse dopo la discesa dei rendimenti del decennale sotto quelli del titolo a 1 anno (per almeno un mese). Attualmente ci troviamo al termine del 23° mese.
Gli analisti ritengono che se non si dovesse materializzare un evento recessivo in tempi brevi,
verrebbe danneggiato in modo duraturo lo status della yield curve come sistema di allarme, fornendo un altro esempio di come la pandemia abbia cambiato il modo di funzionare di economia e mercati.
Tendenzialmente se i rendimenti a breve superano quelli a lungo, gli investitori si aspettano un taglio dei tassi che di solito fa ripartire l’economia. Tuttavia, l’inversione non spiega il motivo delle scommesse sulla riduzione del costo del denaro: un motivo potrebbe ad esempio essere relativo a misure preventive in un contesto di crescita stabile.
Diversi analisti sostengono che ci vorranno molti più segnali di debolezza economica prima che si torni a scommettere sull’inversione della curva. Michael Lorizio di Manulife Investment Management ha affermato che si potrebbe essere arrivati a una sorta di nuova normalità.
Fonte: Wall Street Journal