Intelligenza artificiale: gli investimenti sono eccessivi?
20 ottobre 2025
Solo da settembre, OpenAI ha annunciato svariati accordi con aziende come Oracle, Nvidia, AMD e Broadcom, mentre altre società attive nel settore dell’intelligenza artificiale hanno dichiarato che verranno effettuati nuovi investimenti nella seconda parte del 2025, ma ad un ritmo più lento.
Goldman Sachs nota che l’aumento dei ricavi delle società quotate che si occupano di costruire l’infrastruttura IA suggerisce che la spesa relativa all’intelligenza artificiale sarà di circa 300 miliardi di dollari nel 2025.
Uno dei principali dibattiti è relativo alla sostenibilità degli investimenti, visti i ricavi ancora limitati delle società del settore.
GS ritiene però che gli attuali livelli siano abbastanza sostenibili, anche se non è chiaro se le aziende che ora spendono denaro saranno effettivamente le vincitrici.

Ci sono due principali motivi per cui l’attuale contesto continua a favorire le spese. In primis perché l’IA generativa può ancora determinare una veloce automazione delle attività. In particolare, le stime indicano che si potrà verificare un aumento lordo della produttività pari al 15% dopo la piena adozione, che dovrebbe avvenire in 10 anni.
Il secondo motivo riguarda il fatto che per sbloccare gli incrementi di produttività è necessaria una grande potenza di calcolo, che insieme all’energia sembra destinata ad aumentare. La potenza computazionale necessaria ad addestrare i LLM continua a crescere ad un ritmo molto più rapido rispetto al calo dei costi di calcolo.
GS stima che gli investimenti nella capacità di calcolo ed energetiche dovrebbero continuare a crescere fintanto che il gap tra l’aumento della domanda e il calo dei costi di calcolo resta ampio.
Nel breve termine la crescita della domanda continuerà a superare il calo dei costi, specie perché i modelli più grandi continuano a determinare miglioramenti delle prestazioni. Per rimanere competitivi, gli sviluppatori dovranno continuare a spendere.
Non si può dire quando gli incentivi tecnologici agli investimenti scenderanno, ma ad ora il contesto sembra favorevole al proseguimento degli investimenti.
L’ammontare in dollari deve preoccupare?

L’espansione degli investimenti nell’IA è più alta rispetto ai cicli precedenti in termini di dollari nominali. Tuttavia, storicamente le spese in infrastrutture hanno raggiunto un picco al 2%-5% del PIL, mentre nel periodo del boom IT e dell’elettrificazione della produzione si è arrivati all’1,5%-2%. Per ora, gli investimenti in IA negli ultimi 12 mesi rimangono sotto l’1%.
Il valore attuale scontato del reddito da capitale sbloccato dai guadagni di produttività negli Stati Uniti è stimato a 8.000 miliardi di dollari, con un range che va da 5.000 a 19.000 miliardi di dollari.
Il problema di chi investe

Goldman Sachs ritiene invece che siano legittime le preoccupazioni intorno alle aziende che effettuano oggi gli investimenti. In particolare, trarranno vantaggio dalla spesa? Bisogna infatti considerare che l’hardware tecnologico si deprezza velocemente. Nelle precedenti realizzazioni infrastrutturali, le prestazioni dei pionieri sono state contrastanti, mentre i fast follower sono riusciti ad ottenere guadagni sproporzionati.
La struttura del mercato IA non rende molto chiaro se le aziende leader di oggi saranno i vincitori a lungo termine. Per ora, emerge che i rendimenti per i fornitori di hardware sono eccezionali.
I livelli complessivi di investimento restano sostenibili fino a che le aziende prevedono che gli investimenti odierni genereranno rendimenti eccezionali nel lungo periodo e fin quando l’investimento nella capacità di calcolo determinerà un miglioramento delle prestazioni dei modelli e il potenziale sviluppo dell’IA generale, un evento che potrebbe generare profitti molto elevati.
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