La settimana finanziaria in pochi minuti

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News di politica monetaria: BCE

  • Peter Kazimir, Presidente della Banca centrale slovacca, ha detto che la BCE dovrebbe proseguire ad alzare i tassi a luglio in un contesto in cui i rischi di inflazione continuano ad essere orientati al rialzo per via della situazione del mercato del lavoro, dei prezzi degli alimenti e dei margini di profitto. Kazimir ritiene che la prosecuzione dell’inasprimento sia “l’unica strada ragionevole da percorrere”. Per settembre, l’esponente dell’Eurotower ha affermato che saranno necessarie nuove analisi, anche se è ancora troppo presto per fermare gli incrementi. In un intervento successivo, ha affermato che un rialzo dei tassi a settembre non è certo e tutto dipenderà dai dati. In ogni caso, per accettare l’ipotesi di una pausa nei rialzi, Kazimir ha detto che sarebbe necessario osservare che l’inflazione core sia sotto controllo.
  • Isabel Schnabel, esponente del board della BCE, ritiene che l’inflazione possa superare le previsioni dell’istituto e i funzionari non dovrebbero preoccuparsi di fare troppo sul fronte dei tassi. Schnabel afferma che l’istituto centrale deve continuare a dipendere dai dati e ha dichiarato che i rischi di un disancoraggio delle aspettative di inflazione e di una trasmissione della politica monetaria più debole “suggeriscono che c’è un limite di tempo in cui l’indice dei prezzi al consumo può restare oltre il target del 2%”. La funzionaria dell’Eurotower ha anche affermato che i rischi per l’outlook di inflazione sono orientati al rialzo, che i margini di profitto attesi dovrebbero assorbire i costi del lavoro più alti e che si debba continuare ad alzare i tassi fino a che non ci saranno prove convincenti di un ritorno dell’inflazione al target. Schnabel ha anche detto che il percorso ottimale dei tassi sarebbe dovuto essere più ripido.
  • Yannis Stournaras, Presidente della Banca centrale greca, ha sottolineato la dipendenza dei dati della BCE, ribadendo che “non si può escludere nulla” in termini di tassi di interesse: né altri aumenti né una pausa. Per Stournaras, ciò che determinerà le prossime mosse saranno le prospettive macroeconomiche, l'inflazione sottostante e le condizioni finanziarie. In ogni caso, l’esponente dell’Eurotower ritiene che la fine degli incrementi si stia avvicinando e che il plateau dovrà essere mantenuto per “sei mesi o un anno”. Inoltre, il Governatore dell’istituto centrale della Grecia ha sottolineato che l’inflazione dell’Eurozona dovrebbe scendere e che non è stata osservata una “spirale salariale”.
  • Boris Vujcic, Presidente della Banca centrale croata, si è detto sicuro che la BCE riuscirà a riportare l’inflazione al target del 2% ma per arrivare a questo obiettivo si dovrà agire nel tempo per evitare di danneggiare l’economia. Vujcic ha sottolineato che l’Eurotower vuole un soft-landing per l’Eurozona, “ma questo non è sempre possibile”. L’esponente del board dell’istituto centrale ha messo in luce che le pressioni sull’inflazione core persistono, ma la BCE deve soppesare i costi di un inasprimento eccessivo rispetto a uno insufficiente.
  • Gediminas Simkus, Governatore della Banca centrale lituana, ha detto che la BCE potrebbe dover alzare i tassi anche a settembre. Per Simkus l’Eurotower deve fornire una politica monetaria credibile per rispettare l’obiettivo di inflazione del 2%.
  • Il Capoeconomista della BCE, Philip Lane ha definito “probabile” il fatto che l’Eurotower alzi i tassi a luglio, anche se è prematuro tentare di indovinare la decisione di settembre. Lane ha poi ribadito l’importanza dei dati per le prossime scelte di politica monetaria. Successivamente, ha detto che i salari in Eurozona devono recuperare terreno dopo che l’inflazione ha eroso il loro valore reale. Per Lane, questo potrebbe contribuire al declino dell’inflazione. Inoltre, la crescita veloce dei salari nominali non accelererà l’inflazione: l’esponente dell’Eurotower non ritiene che vi sia in corso una spirale salari-prezzi difficile da spezzare.
  • Joachim Nagel, Presidente della Bundesbank, ha detto che l’inflazione dell’Eurozona tornerà al 2% ma è ostinata e il processo potrebbe richiedere una “lunga e ostinata lotta” da parte della BCE. Per Nagel, sarebbe un errore arrendersi troppo presto.
  • Pablo Hernandez de Cos, Presidente della Banca centrale spagnola, ha detto che se le previsioni della BCE si riveleranno corrette, l’Eurotower alzerà ancora i tassi a luglio, anche se vi è ancora incertezza sulla mossa di settembre.

News di politica monetaria: Fed

  • Nelle sue dichiarazioni preparate per parlare alla Camera USA, Powell ha ribadito che la strada da percorrere per riportare l’inflazione al target è ancora lunga. Il Governatore della Fed ha notato che ci sono stati dei progressi sul fronte della moderazione dei prezzi, ma sono stati lenti. Inoltre, è stato messo in luce come il pieno impatto dei precedenti aumenti del costo del denaro deve farsi ancora sentire nella sua totalità. In ogni caso, il board prevede di alzare ancora il costo del denaro entro fine 2023, con l’ultima pausa che servirà al Comitato per valutare le implicazioni economiche delle scelte di politica monetaria. Infine discutendo di tensioni bancarie, Powell ha messo in luce l’incertezza degli effetti per famiglie e imprese. Parlando alla Camera di questo tema, ha detto che è fondamentale che gli istituti di credito dispongano di elevati livelli di capitale, anche se è importante che le autorità siano consapevoli dei compromessi che si possono ottenere ordinando l’aumento delle riserve. Inoltre, queste potrebbero essere richieste solo alle banche più grandi. Powell ha anche detto che i prezzi delle case si sono appiattiti parecchio e che è la forza del mercato del lavoro a guidare l’economia. Su quest’ultimo argomento, si è assistito anche ad un rimbalzo della partecipazione della forza lavoro, che è parte del motivo per cui il mercato è un po’ meno stretto. Il numero uno della Fed ha ripetuto che la Banca centrale vuole tornare alla stabilità dei prezzi, arrivando ad un livello di inflazione a cui la gente non fa caso.
  • Raphael Bostic, Presidente della Fed di Atlanta, ha affermato che altri rialzi dei tassi potrebbero inutilmente togliere slancio all’economia statunitense. Per Bostic, il board dovrebbe aspettare più a lungo prima di procedere ad altri incrementi in modo tale da vedere gli effetti delle mosse precedenti. L’esponente del board della Fed ha giudicato prematura la valutazione degli effetti dei rialzi del costo del denaro eseguiti fino ad oggi. Bostic ha poi affermato di non vedere tagli dei tassi fino alla fine del 2024.
  • Il Presidente della Fed di Chicago, Austan Goolsbee, ha detto che prima di prendere la sua prossima decisione sui tassi la Federal Reserve deve avere maggiore chiarezza su inflazione e mercato del lavoro, favorendo quindi un approccio “wait and see”. Per Goolsbee, i prossimi due mesi daranno informazioni utili ad avere un quadro più chiaro. L’esponente della Fed ha inoltre affermato che l’enigma più grande sia quello di comprendere il motivo per cui l’inflazione dei beni non è tornata più velocemente sui livelli precedenti alla pandemia.
  • Michelle Bowman, esponente del board della Fed, ha ribadito la necessità di ulteriori rialzi tassi per riportare in basso l’inflazione che si è stabilizzata sui livelli dell’autunno 2022. Thomas Barkin, Governatore della Fed di Richmond, ha invece affermato di non essere convinto che l’inflazione sia in un percorso di costante discesa. Barkin non ha anticipato le sue intenzioni per il meeting di luglio, ma si è detto disposto a fare di più. Il componente del board della Fed ha inoltre dichiarato che la domanda sembra in rallentamento e che supporterà i tagli del costo del denaro quando vi sarà la convinzione di una discesa dell’indice dei prezzi al consumo. Per il Governatore della Federal Reserve di Richmond ha inoltre evidenziato che diverse forze dell’era pandemica, come l’eccesso di risparmi, la spesa fiscale e la salute dell’immobiliare e degli asset, continuano a contrastare le politiche monetarie.
  • Mary Daly, Presidente della Fed di San Francisco, ha detto che altri due rialzi dei tassi entro la fine dell’anno sono un’ipotesi ragionevole. Per Daly, potrebbe essere necessario muoversi più lentamente visto che ci si sta avvicinando alla meta e i rischi di fare troppo e quelli di fare troppo poco sono “più o meno bilanciati”. Per avere più certezze, servirebbe aggiungere sei settimane di spazio decisionale. Daly sostiene che la Fed stia mancando l’obiettivo di stabilità dei prezzi. L’esponente del board della Fed ritiene che tra le preoccupazioni delle persone vi sia il fatto che il mercato immobiliare sia arrivato ad un punto di minimo e che gli affitti stiano potenzialmente riaccelerando. Tuttavia, vi sono segnali che indicano una moderazione dei prezzi. Infine, la Governatrice della Fed di San Francisco ha affermato che la situazione in merito alla stretta creditizia possa peggiorare per l’effetto ritardato delle recenti tensioni bancarie.

Altre news finanziarie ed economiche

  • Goldman Sachs ha tagliato le stime di crescita sulla Cina per il 2023 portandole dal 6% al 5,4%, mentre quelle per il 2024 sono scese dal 4,6% al 4,5%. Per gli analisti, la “persistente debolezza della fiducia e i venti contrari sul mercato immobiliare” sono peggiori del previsto. In questo quadro, gli esperti ritengono che gli stimoli siano limitati da considerazioni economiche e politiche da parte delle autorità.
  • Cina e USA si sono accordati per stabilizzare la loro rivalità prima che questa diventi un conflitto. In ogni caso, Pechino avrebbe rifiutato di riprendere i canali di comunicazione militari, con le sanzioni statunitensi definite come un ostacolo. Per i funzionari americani, il viaggio in Cina del Segretario di Stato Antony Blinken potrebbe aprire le porte a nuovi incontri bilaterali. Xi Jinping ha detto che i colloqui con Blinken hanno permesso di raggiungere un accordo su “alcune questioni specifiche”. Tuttavia, restano alte le tensioni su Taiwan, con Pechino che ha avvertito gli Stati Uniti di non “ferire i legittimi diritti e interessi” del Paese. Secondo il Dipartimento di Stato USA, Blinken avrebbe sollevato questioni su Taiwan, diritti umani, Corea del Nord e le attività di intelligence cinesi a Cuba.
  • La People’s Bank of China ha tagliato i tassi di riferimento a 1 e 5 anni di 10 punti base, portandoli rispettivamente al 3,55% e al 4,20%
  • A maggio, l’inflazione inglese si è attestata all’8,7%, sopra il consensus Reuters all’8,4%. La misurazione core ha invece raggiunto il 7,1%, ancora una volta oltre le previsioni al 6,8%.
  • La BoE ha stupito le attese del mercato alzando i tassi dello 0,5%, portandoli al 5%, sostenendo che vi sono notizie significative in merito al fatto che l’inflazione inglese è più persistente del previsto. L’istituto ha sottolineato che gli effetti di secondo round sull’andamento dei prezzi e dei salari richiederanno più tempo per essere annullati rispetto a quanto ci sia voluto per emergere. All’interno del comitato vi è stato un ampio consenso alla decisione (7-2): i due che si sono opposti, Tenreyro e Dhingra, hanno sottolineato che tutti gli effetti dei rialzi precedenti devono ancora farsi sentire nell’economia e gli indicatori prospettici evidenziano come ci sarà un forte calo dell’indice dei prezzi al consumo e della salita dei salari. La Bank of England ha detto anche che se ci fossero prove di persistenti pressioni sui prezzi, i tassi andrebbero aumentati ancora.
  • Gli HCOB dell’Eurozona di giugno (preliminari) hanno deluso le attese degli analisti Reuters: la rilevazione manifatturiera si è attestata a 43,6 punti, quella sui servizi a 52,4 punti e quella composita a 50,3 punti. Questi dati si sono confrontati con un consensus a 44,8, 54,5 e 52,5 punti.
  • Gli S&P Global PMI manifatturieri USA di giugno (preliminare), si sono attestati a 46,3 punti e quelli dei servizi a 54,1 punti. Entrambe le misurazioni hanno deluso le stime degli analisti Reuters che si attendevano rispettivamente misurazioni a 48,5 e 54 punti.

Trimestrale FEDEX

  • Ricavi: 21,93 miliardi di dollari contro previsioni a 22,666 miliardi (dati Refinitiv)
  • EPS: 4,94 dollari, stime a 4,89 dollari (dati Refinitiv)
  • Ricavi segmento Express: 10,407 miliardi di dollari, previsioni a 10,755 miliardi (dati Refinitiv)
  • Ricavi segmento Freight: 2,269 miliardi di dollari, previsioni a 2,55 miliardi (dati Refinitiv)
  • Ricavi segmento Ground: 8,296 miliardi di dollari, previsioni a 8,359 miliardi (dati Refinitiv)
  • Ricavi segmento Services: 76 milioni di dollari, previsioni a 70,55 milioni (dati Refinitiv)
  • EBIT: 1,767 miliardi di dollari su attese a 1,687 miliardi (dati Refinitiv)
  • Michael C. Lenz, CFO del gruppo, ha detto che si ritirerà dalle sue cariche il prossimo 31 luglio
  • La società ha detto che i risultati sono stati influenzati negativamente dal contesto di domanda debole e per l’inflazione dei costi
  • Per il 2024 fiscale, la società ha detto di aspettarsi ricavi in crescita piatta o a una cifra bassa su base annuale, utili per azione tra 16,5 e 18 dollari e una riduzione permanente dei costi per 1,8 miliardi di dollari

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