Apple, Microsoft, Alphabet, Amazon, Nvidia, Tesla e Meta (definiti i “Magnifici 7 Tech” da Bank of America, come abbiamo visto negli
ultimi webinar) rappresentano oggi il
28% del valore totale dell'
S&P 500, rispetto al 20% di inizio anno, con una
capitalizzazione complessiva di circa 10.000 miliardi di dollari. Ciò ha reso l’indice - e i circa 15.000 miliardi di dollari di asset che lo seguono - vulnerabile se una o due di queste società dovesse “inciampare”.
Tuttavia per alcuni analisti le preoccupazioni che tali performance estreme possano inevitabilmente vacillare sembrano essere premature. Secondo l'analisi di Bloomberg Intelligence,
periodi analoghi di leadership ristretta, tra cui la bolla tecnologica di inizio millennio, hanno presentato rally
più intensi e duraturi.
"Non si tratta di qualcosa da temere. A differenza della bolla delle dot-com, le prospettive per la maggior parte di queste aziende sono molto solide” ha dichiarato Gillian Wolff, analista senior di BI.
Secondo i dati elaborati da BI, il
differenziale di rendimento tra i sette titoli più importanti dell'S&P 500 e il resto dell'indice è stato il più ampio dai tempi della bolla delle dot-com nei primi sei mesi dell'anno (vedi immagine di seguito). Escludendo questo gruppo di azioni l'indice avrebbe reso solo il 6,3% nel primo semestre, invece del 16%.
Ma se si guarda alle performance storiche (1999-2000 e 2020-2021) il rally è durato più di un semestre (vedi immagine di seguito) e potrebbe quindi avere seguito anche nei prossimi mesi.
Nancy Tengler, CIO di Laffer Tengler Investments, ha dichiarato che la sua società rimane sovrappesata sul settore tecnologico e respinge i paragoni con lo scoppio della bolla internet: “Non è affatto la stessa cosa.
Quando c'è un nuovo cambiamento generazionale nella tecnologia, bisogna partecipare. Questa “festa” andrà avanti ancora per molto".
Tuttavia le
valutazioni delle azioni tecnologiche appaiono elevate rispetto agli standard storici, soprattutto se si considera che la FED potrebbe aumentare nuovamente i tassi di interesse questo mese. In effetti, sostenuto dal potenziale dell'intelligenza artificiale, l'indice
Nasdaq 100 tratta a 26 volte gli utili previsti, ovvero circa il
30% in più della sua media decennale.
"
Non andrei a caccia di Big Tech in questo momento", ha dichiarato Eric Diton, AD di Wealth Alliance, che consiglia agli investitori di
acquistare titoli più economici che pagano dividendi e che offrono un flusso costante di denaro. "Siamo entusiasti dell'intelligenza artificiale, ma
i movimenti parabolici di questi titoli hanno già scontato il futuro".
Da assidua lettrice di ricerca riservata ad investitori professionali e istituzionali mi sembra che non tutti gli analisti e non tutti i gestori abbiano compreso appieno il potenziale dell'IA, potenziale che oggi vediamo in azione in alcuni settori e in alcuni limitati ambiti ma che potrebbe davvero cambiare il mondo nei nei prossimi anni e portarci verso il futuro. Internet è stata una vera rivoluzione e l'IA lo sarà allo stesso modo e probabilmente
la rivoluzione dell'IA sarà molto più veloce rispetto alle precedenti, come abbiamo analizzato approfonditamente con la ricerca di Morgan Stanley nell'
ultimo webinar. Non credo che sia tutto scontato dai prezzi attuali dato che ancora non abbiamo probabilmente compreso appieno gli sviluppi e i potenziali guadagni che genererà l'IA (in effetti la ricerca è spesso molto basica e raramente si trovano spunti interessanti "da professionisti" come avviene per altri mega-trend, questo mi fa pensare che gli analisti siano ancora in fase di "studio"), per questo penso che ci possa essere spazio per continuare a salire. Ovviamente per un investitore non è facile prendere posizione in questo momento dopo un così forte rialzo, per questo è necessario avere qualche presa di profitto prima di poter continuare a salire.
Le trimestrali potrebbero rappresentare il punto di svolta?
La resistenza del settore tecnologico potrebbe essere messa a dura prova nella stagione delle trimestrali che parte questa settimana negli USA. In effetti eventuali sorprese negative potrebbero avere un effetto molto negativo sulle performance azionarie di questi titoli e sul mercato nel suo complesso.
Tuttavia le prospettive sugli utili sembrano essere positive:
i primi cinque titoli dello S&P 500 in termini di capitalizzazione di mercato - tra cui Apple, Microsoft e Alphabet -
dovrebbero registrare un'espansione degli utili del 16% nei tre mesi fino a giugno, secondo i dati di BI, a fronte di una contrazione degli utili di oltre l'8% per l'S&P 500 nel suo complesso. Questo spiega in parte perché
il flusso di denaro verso i titoli più importanti non mostra segni di rallentamento. I titoli tecnologici hanno guidato gli afflussi tra gli 11 settori dell'S&P 500 nella settimana fino al 5 luglio, con un'aggiunta di 900 milioni di dollari, secondo i dati compilati da EPFR Global.
"
Non è una sorpresa che le Big Tech siano rimbalzate quest'anno, perché la maggior parte di queste aziende non avrebbe dovuto cedere così tanto come ha fatto l'anno scorso", ha detto Jimmy Lee, AD di The Wealth Consulting Group. "Molti investitori si sono sbagliati sulla recessione incombente e il il momento peggiore sul fronte economico e sugli utili potrebbe essere già passato".
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