Oro: prossimo obiettivo a 4.900 dollari?
07 ottobre 2025
Le quotazioni dell’oro continuano a segnare nuovi massimi storici e, al momento della scrittura, si stanno avvicinando alla soglia psicologica dei 4.000 dollari l’oncia. A spingere il metallo giallo sono i continui fattori di incertezza, da ultimi lo shutdown negli Stati Uniti, la crisi politica in Francia e l’esito delle elezioni in Giappone.
Nel frattempo, la People’s Bank of China ha aggiunto oro alle sue riserve per l’undicesimo mese di fila.

In questo quadro, Goldman Sachs hanno alzato le previsioni per fine 2026, portandole da 4.300 a 4.900 dollari l’oncia. Per gli analisti, i fattori che hanno determinato il rally dal 26 agosto, afflussi verso gli ETF occidentali e i probabili acquisti delle Banche centrali, restano in piedi.

Il livello delle posizioni detenute di ETF occidentali ha raggiunto la stima implicita nei tassi USA, suggerendo che la forza degli ETF non è un eccesso. Oltre a ciò, la rinnovata forza degli acquisti delle Banche centrali riflette anche un rimbalzo dopo la pausa estiva.
GS si continua ad aspettare acquisti medi da parte delle Banche centrali per 70/80 tonnellate nel 2025/2026, con gli istituti dei Paesi Emergenti che continueranno a diversificare le loro riserve in modo strutturale. Questi acquisti proseguiranno per almeno 3 anni.
Un taglio dei tassi da parte della Fed di altri 100 punti base a metà 2026 spingerà ulteriormente gli afflussi negli ETF. Infine, il posizionamento speculativo si normalizzerà gradualmente.
Ipotizzando un aumento dei prezzi dell’oro del 23%, questi fattori contribuiranno rispettivamente per 19, 5 e -1 punti percentuali.
I rischi restano orientati al rialzo, con la diversificazione del settore privato che potrebbe far aumentare le partecipazioni negli ETF sopra la stima dei tassi.
Fonte: ricerca Goldman Sachs
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