Sussidi disoccupazione USA: cosa sono e come interpretarli

Tra i market mover del mercato del lavoro USA che troviamo più spesso in agenda economica troviamo sicuramente le richieste di sussidi di disoccupazione. Pubblicati con cadenza settimanale, questi dati fungono da termometro tempestivo dell’economia a stelle e strisce.

Di cosa si tratta

Le richieste di sussidi di disoccupazione statunitensi sono le domande presentate da lavoratori che hanno perso il lavoro e cercano di ottenere l’indennità di disoccupazione. Il sistema riconosce due tipologie principali:

  • Richieste Iniziali (Initial Claims): Rappresentano le prime domande presentate da lavoratori che richiedono per la prima volta i sussidi di disoccupazione dopo aver perso il lavoro. Questi dati vengono pubblicati settimanalmente ogni giovedì alle 14:30 italiane dall’US Department of Labor.
  • Richieste Continue (Continuing Claims): Misurano il numero di persone che continuano a ricevere sussidi di disoccupazione dopo aver già presentato una domanda iniziale. Questi dati si riferiscono alla settimana precedente a quella delle richieste iniziali.

Nella pubblicazione di questi dati viene aggiunta la media mobile a 4 settimane per le richieste iniziali, considerata più affidabile rispetto alle misurazioni settimanali perché attenua le fluttuazioni di breve termine causate da fattori temporanei come festività, condizioni meteorologiche o variazioni stagionali.

La funzione di indicatore economico

Le richieste di sussidi di disoccupazione sono considerabili come un indicatore anticipatore (di leading), in quanto i loro cambiamenti possono precedere variazioni più ampie nell’economia.

Le caratteristiche principali sono:

  • Tempestività, vista la frequenza settimanale di pubblicazione;
  • Affidabilità, in quanto si basano su dati amministrativi e non su sondaggi;
  • Predittività, perché tendono ad aumentare prima delle recessioni e a diminuire prima delle riprese economiche.

Tendenzialmente, un aumento delle richieste iniziali indica un incremento dei licenziamenti, un deterioramento delle condizioni del mercato del lavoro e un possibile rallentamento dell’economia.

Una loro diminuzione potrebbe segnalare una riduzione dei licenziamenti, migliori condizioni occupazionali e una crescita economica.

Passiamo ora alle richieste continue, che rappresentano più un indicatore coincidente, che conferma la situazione in corso.

Un loro aumento potrebbe segnalare una maggiore difficoltà nel trovare nuove opportunità di lavoro, condizioni di assunzione più difficili, un rallentamento del mercato del lavoro e una selettività maggiore da parte dei lavoratori. L’incremento del dato potrebbe evidenziare anche un ambiente “no fire-no hire”, in cui le aziende mantengono i dipendenti esistenti evitando nuove assunzioni.

Una diminuzione delle richieste continue potrebbe indicare tempi di disoccupazione più brevi, aumento delle assunzioni, una ripresa del mercato del lavoro, una maggiore fiducia dei consumatori e delle imprese e una conferma delle tendenze cicliche.

Pregi e difetti

I pregi principali delle richieste di sussidi di disoccupazione come dato sono:

  1. Frequenza elevata: la pubblicazione settimanale permette un monitoraggio in tempo reale;
  2. Copertura completa: il sistema copre tutti i 50 Stati americani e fornisce dati disaggregati per regione;
  3. Standardizzazione: i criteri di raccolta dati sono uniformi a livello nazionale, permettendo confronti affidabili;
  4. Destagionalizzazione: i dati vengono pubblicati sia nella forma grezza che destagionalizzata, permettendo analisi più accurate;
  5. Utilità per la politica: forniscono informazioni cruciali per le decisioni di politica monetaria e fiscale.

Tuttavia, queste misurazioni non sono esenti da difetti, tra cui:

  1. Volatilità: i dati settimanali possono essere molto volatili e influenzati da fattori temporanei;
  2. Copertura limitata: non tutti i lavoratori sono selezionabili per i sussidi di disoccupazione, escludendo categorie come i lavoratori autonomi (in condizioni normali);
  3. Ritardi amministrativi: possono verificarsi ritardi nella presentazione delle domande o nell'elaborazione dei dati;
  4. Differenze statali: le regole di idoneità variano da Stato a Stato, rendendo i confronti meno uniformi
  5. Non rappresentatività completa: le richieste misurano solo i nuovi licenziamenti, non fornendo un quadro completo del mercato del lavoro

Il contesto storico

Con la pandemia del 2020, il sistema ha evidenziato i suoi pregi e difetti. Le richieste di sussidi sono diventate uno degli indicatori più importanti per valutare l’impatto economico delle misure di contenimento.

A marzo 2020, le richieste settimanali hanno toccato un massimo storico di 6,9 milioni di unità, un dato mai registrato prima nella storia economica americana. Per confronto, prima della pandemia, le richieste settimanali si attestavano generalmente tra 200.000 e 250.000 unità.

Al momento ci troviamo a 233mila unità, valore che evidenzia un ritorno a condizioni relativamente normali.

Le richieste continue si trovano invece a 1,964 milioni di unità, massimi da novembre 2021.

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