Nella settimana appena trascorsa le quotazioni dell’S&P 500 hanno raggiunto il target di Goldman Sachs a 5.200 punti. Cosa attendersi ora? Gli analisti si aspettano 4 scenari:
Il primo, chiamato “
catch-up”, implica un ulteriore rialzo del principale indice di Borsa USA a
5.800 punti. In questo quadro il P/E dell’S&P 500 equipesato dovrebbe arrivare a 18x, massimi pre-pandemia. Il listino aggregato dovrebbe presentare un premio del 20%, con un multiplo forward atteso da 21x a 22x. Perché avvenga ciò, è ritenuto
necessario un cambiamento nelle prospettive dei tassi senza un deterioramento dell’economia. Gli analisti evidenziano che un potenziale catalizzatore deriverebbe da una maggiore fiducia sul processo di disinflazione. Viene notato che molti titoli sono appesantiti da tassi alti più a lungo e di un costo del capitale elevato in un contesto in cui gli investitori cercano attributi di qualità.
Fonte: ricerca Goldman Sachs
Il secondo scenario è stato definito “
catch down”, l’S&P 500 è visto chiudere il 2024 a
4.500 punti. Il pericolo è visto nel fatto che
le stime di crescita delle vendite per le società leader del mercato siano troppo ottimistiche. I ricavi per le Magnifiche 7 sono previsti in aumento ad un tasso di crescita composto annuo del 12%: si tratta di un numero molto più grande rispetto al 3% dell’S&P 493. Nel 2021 e 2022 il premio dei titoli tech ad alta capitalizzazione era di soli 3 punti percentuali. L’affollamento dei titoli più importanti e il posizionamento degli investitori potrebbe peggiorare questo scenario. La concentrazione degli hedge fund su pochi titoli ha raggiunto un livello record nel 4° trimestre 2023, con tutte le azioni delle mega cap tech (Tesla esclusa) che restano in cima alla lista di GS sulle posizioni lunghe preferite dai fondi.
Fonte: ricerca Goldman Sachs
Il terzo scenario riguarda una prosecuzione dell’entusiasmo sulle mega-cap, con un S&P 500 che potrebbe chiudere l’anno a 6.000 punti. Goldman Sachs sottolinea che l’attuale rally dei titoli growth è diverso dal 2021 e dalla bolla tech, in quanto gli operatori si concentrano sulla redditività. A ciò si aggiunge il fatto che l’ottimismo sull’IA non sia così elevato come sembra, in quanto le aspettative di crescita a lungo termine e le valutazioni dei titoli tech ad alta capitalizzazione sono distanti dal territorio bolla. Dal GTC di Nvidia sono emersi dati incoraggianti, che indicano una domanda forte e un’offerta limitata. Supponendo un P/E a 12 mesi di 16x per l’S&P 500 equal weight e un premio del 45% per l’indica a capitalizzazione, l’aggregato dovrebbe scambiare ad un P/E forward di 23x, il 10% in più rispetto ad oggi.
Il quarto scenario è relativo alla maggiore preoccupazione per le prospettive economiche, con gli investitori che iniziano a prezzare maggiormente un rischio recessione. In tal caso, l’S&P 500 è visto chiudere l’anno a 4.500 punti. Sebbene GS continui a vedere un atterraggio morbido, dati su una crescita debole potrebbero far scendere il multiplo P/E dell’indice aggregato a 17x, il 19% in meno rispetto ai livelli attuali. Il ribasso tuttavia sarebbe moderato visto l’ampio margine di manovra della Fed.
Fonte: ricerca Goldman Sachs