USA: settore immobiliare commerciale verso un muro di scadenze

Il Wall Street Journal mostra che il settore immobiliare commerciale si sta preparando ad affrontare un ammontare record di prestiti in scadenza. Questo aumenta la prospettiva di una crescita delle insolvenze, visto che molti proprietari dovranno rifinanziare a tassi molto più alti, di un aumento degli sfitti e di un indebolimento dei cash flow. Tutti questi elementi finiscono per abbassare il valore degli immobili stessi. I dati Trepp mostrano che nel 2023 si è assistito a scadenze per 541 miliardi di debiti garantiti da uffici, hotel e altri immobili commerciali: si tratta della cifra più alta mai registrata in un solo anno. Da oggi fino al 2027, ci si attendono scadenze per 2.200 miliardi di dollari. Molti di questi prestiti sono stati comunque ripagati o estesi. Tra il 2022 e il 2023 invece, in diversi soggetti hanno allungato la durata del prestito di uno o due anni. 

C’è poi da segnalare che stanno scadendo gli accordi fatti a inizio pandemia, per ritardare i pagamenti fino alla fine della crisi sanitaria. La debolezza si sta diffondendo anche sugli spazi industriali e sui mercati multifamiliari. Ciò rende difficile per i proprietari aumentare gli affitti o pagare il debito a tasso variabile. Fitch stima che le morosità sui mutui commerciali convertiti in titoli passeranno dal 4,5% nel 2024 e al 4,9% nel 2025 (più del doppio rispetto al 2,25% registrato a novembre dell’anno scorso). 

Per gli immobili commerciali la riduzione dei tassi non sarà abbastanza rapida. Il Financial Stability Oversight Council ritiene che le vendite delle proprietà finanziariamente stressate possano portare a una svalutazione a spirale, riducendo le entrate fiscali dei comuni. Per il Consiglio le istituzioni finanziarie dovranno comprendere meglio l’esposizione agli immobili commerciali.