Gli analisti di Goldman Sachs continuano ad essere piuttosto ottimisti, aspettandosi una crescita dell’economia USA al 2,5%, ben oltre il consensus all’1,4% e un PCE core in discesa significativa, permettendo alla Fed di tagliare 3 volte nel 2024 a partire da giugno. In particolare, la misura di inflazione preferita dalla Federal Reserve è stimata in flessione al 2,4% a/a entro fine anno.
Secondo gli esperti, ci sono principalmente due motivi per la quale la crescita più forte non fermerà la discesa dell’inflazione.
Fonte: ricerca Goldman Sachs
Il primo è relativo al fatto che il potenziale economico dal lato dell’offerta potrebbe crescere più velocemente del solito. L’elevata immigrazione sta aumentando la forza lavoro, rendendo improbabile un peggioramento dell’equilibrio tra domanda e offerta.
In secondo luogo, le stime standard della curva di Phillips implicano che anche in caso di un altro lieve irrigidimento del mercato del lavoro, l’impatto sull’inflazione sarebbe ridotto rispetto a quello previsto dalle principali forze disinflazionistiche nel 2024. Ad esempio, se si dovesse verificare un calo di 0,3 punti percentuali del tasso di disoccupazione, l’inflazione crescerebbe di soli 0,06 punti.
Fonte: ricerca Goldman Sachs
Per quest’anno, GS continua a vedere un continuo calo dell’inflazione shelter, attesa in discesa di oltre il 2% da dicembre 2023 a dicembre 2024. Questo provocherà -35 punti in meno sul PCE core. Questo valore sarà più alto nel 2024, quando l’effetto di recupero che ne ha ritardato la diminuzione sarà esaurito.
Un altro elemento da considerare è poi l’inversione degli effetti di scarsità ora che sono stati risolti i problemi alla catena di approvvigionamento, sono stati ricostruiti gli inventari e la competizione è tornata a farsi sentire. Questo dovrebbe favorire la disinflazione nelle categorie auto. Infine, i minori effetti derivanti dalla pandemia aiuteranno a sostenere le pressioni disinflazionistiche generali.
Fonte: ricerca Goldman Sachs