In una recente ricerca, Goldman Sachs ha fatto un recap delle sue
attese su economia, inflazione e politica monetaria di BCE e Fed. Gli analisti vedono un PIL reale al 2,8% a/a nel 2024 grazie alla crescita dei redditi reali, un progressivo recupero dell’attività manifatturiera e l’inizio dei tagli dei tassi. In questo quadro la moderazione dei prezzi dei beni core, dei costi delle abitazioni, dei servizi e della crescita dei salari dovrebbero spingere l’inflazione core al 2,5% entro fine anno.
Fonte: ricerca Goldman SachsSul fronte statunitense, il PIL reale a fine 2024 è atteso al 2,4%, mentre il PCE core al 2,2% (con chance di vederlo addirittura sotto il 2%). Le probabilità di recessione in questo quadro sono viste intorno al 15%. Il tasso di disoccupazione è stimato al 3,6%.
Per quello che concerne la politica monetaria, i primi tagli da parte della Fed dovrebbero cominciare a maggio, seguiti da altre mosse da 25 punti base a giugno, luglio e settembre. Il percorso dovrebbe terminare a settembre 2025 con un costo del denaro al 3,25%-3,5%. Permangono i rischi per una prima riduzione a giugno.
Il PIL dell’Eurozona è atteso allo 0,7% a/a nel 2024, con un’inflazione core al 2,2% a dicembre 2024. GS continua a ritenere possibile un avvio del taglio dei tassi da parte della BCE ad aprile, procedendo di -25 punti base a meeting arrivando al 2,25% sui depositi a inizio 2025. Vi è comunque incertezza sul timing di inizio: ci sono probabilità per un inizio del percorso di riduzioni a giugno.
In generale due rischi a cui prestare attenzione sono:
- La possibile chiusura dello Stretto di Hormuz, che potrebbe avere effetti significativi sui prezzi dell’energia ed indebolire la crescita economica;
- Le elezioni USA di novembre che potrebbero portare a importanti implicazioni politiche e di mercato specie se portassero la possibilità di espansioni fiscali nuove.
Fonte: ricerca Goldman Sachs